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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Chi è Mohammed Kudus, il "Neymar" del Ghana

La giovane stella africana dell'Ajax segna due gol contro la Corea del Sud e si conferma tra i migliori talenti in campo in questo Mondiale

"Neymar? Non è più forte di me, è solo più abituato a giocare ai massimi livelli. Come qualità, ci siamo". Ecco a voi, Mohammed Kudus, finalmente sulla scena di questo Mondiale. Personalità da vendere, questo ragazzo. Lo avevamo già visto contro il Napoli in Champions: suo il gol che aprì il match ad Amsterdam, prima della goleada degli azzurri di Spalletti. Oggi l'abbiamo visto segnare due gol pesantissimi con la maglia del Ghana, nella sfida che condanna la Corea del Sud e tiene in piena corsa per gli ottavi le Stelle d'Africa. Era stato il migliore contro il Portogallo, nel match inaugurale perso 3 a 2 dai ghanesi: sostituito nella ripresa dal ct Addo, tra gli sguardi increduli degli addetti ai lavori. Un cambio che è costato al suo allenatore una pioggia di critiche, anche da ex nazionali ghanesi di successo, come l'ex juventino Asamoah. Oggi ha fatto meglio: due gol per balzare in prima pagina e consacrarsi sulla scena internazionale. Nato nell'agosto del 2000, dice la carta d'identità. Ad Accra, ovviamente, capitale del suo Paese. Kudus inizia a giocare a calcio con la "Right to Dream", accademia cittadina no profit di proprietà del Nordsjaelland, club danese che ha scelto il Paese africano per investire nel sociale ma anche per costruirsi in casa possibili talenti da importare. Uno è lui, Mohammed, che dopo qualche anno convince tutti con le sue doti innate e parte per la Danimarca per diventare un professionista, quattro anni fa. Gli addetti allo scouting dell'Ajax ci mettono un attimo a sentire il profumo dell'affare e lo portano in Eredivisie (acquistato nel 2020 dalle giovanili): qui inizia la sua strada verso il successo nel calcio europeo. 

Veste la maglia numero 20, sia nell'Ajax che in Nazionale. E' un classico 10, mancino naturale, ma con qualità in entrambi i piedi. Calciatore che ama toccare il pallone e "creare gioco". "Segnare? Preferisco giocare", le sue parole in una recente intervista. Nato come trequartista, è diventato presto un giocatore moderno: mezzala sinistra offensiva, attaccante esterno. Vicino alla porta diventa letale (4 gol finora in Champions). E' forte anche in area, ha fiuto e da oggi lo sanno anche in Corea del Sud.

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