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Sabato, 20 Aprile 2024
Calcio

Covid, la situazione nei principali campionati europei

Sotto attento monitoraggio l'aumento dei casi di positività nelle squadre di calcio: nessuna particolare criticità in Italia, Spagna e Francia, stadi chiusi in Germania, mentre la Premier League tira dritto nonostante i rinvii con Boxing Day e turni di Capodanno

Anche lo sport professionistico, come del resto già accaduto lo scorso anno, paga le conseguenze dell’impennata di casi di Covid fatta registrare a livello europeo. E se fino a poche settimane fa la cosiddetta quarta ondata non ha portato significative modifiche al programma degli incontri, ora il peggioramento della situazione rischia di compromettere il regolare svolgimento dei match, con il conseguenze ricorso allo “spezzatino” per recuperare gli incontri rinviati e permettere così alle varie competizioni di arrivare a conclusione senza intaccare le attività di fine primavera delle squadre nazionali.

Al momento, la situazione sembra essere sotto controllo nella serie A italiana, al netto del rinvio della partita di ieri tra Udinese e Salernitana, con i granata bloccati su disposizione della locale Asl dopo l’individuazione di alcuni casi di Covid-19 nel gruppo squadra campano. Il quadro degli incontri della diciannovesima giornata si completerà oggi e poi scatterà la pausa di quindici giorni, con il primo turno del 2022 in programma il 6 gennaio. Condizione analoga in Ligue 1, dove sono stati portati a termine i primi diciotto turni (con l’eccezione di Lione-Marsiglia, sospesa per le intemperanze dei tifosi) e questa sera si giocheranno i match valevoli per la diciannovesima tornata. Le uniche situazioni al momento monitorate con attenzione sono quelle del Reims e del Bordeaux, dove è presente un cluster attualmente attivo che ha fatto registrare la positività di cinque giocatori (Rémi Oudin, Dilane Bakwa, Stian Gregersen, Issouf Sissokho e Sekou Mara). Anche nel massimo torneo transalpino è prevista una sosta per il periodo natalizio con il rientro in campo dopo l’Epifania.

Nessuna criticità per ora emersa nella Liga Spagnola, in campo in queste ore per lo svolgimento di alcuni recuperi. Stato di allerta in casa Real Madrid, con il numero di positivi al Covid che sta crescendo (ora anche Isco e Alaba, dopo Asensio, Bale, Lunin e Rodrygo, oltre a Davide Ancelotti – assistente e figlio dell’allenatore Carlo – e Modric, ora negativo ma alle prese con lievi postumi del virus). Formazione decimata quindi per i “blancos” nella gara di stasera a Bilbao valevole per il ventunesimo turno. Anche in Spagna pausa natalizia, ma più corta: formazioni in campo a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 (col suggestivo Valencia-Espanyol schedulato per il pomeriggio del 31).

Meno rassicurante la situazione in Germania e Inghilterra. L’impennata di casi ha portato le autorità tedesche a prendere la drastica decisione di “richiudere” gli stadi al pubblico. “Per rallentare la diffusione del virus – ha dichiarato il neo cancelliere Olaf Scholz - non si possono più organizzare grandi eventi con il pubblico e questo riguarda anche le partite di calcio”. Scelta che segue quella presa autonomamente da alcuni club che avevano già cominciato a disputare partite con la sola presenza di addetti ai lavori, senza tifosi. La decisione diventerà operativa da fine dicembre, con la Bundesliga che ripartirà dopo l’Epifania.

Critico, invece, lo scenario presentato dalla Premier League, con l’ultima riunione che ha visto prevalere come linea guida il “Carry On Regardless” (Avanti senza riguardo), ovvero proseguimento degli incontri, e l’ipotesi di uno stop che non ha trovato pertanto terreno fertile. A pesare nella scelta il calendario pesantemente congestionato: oltre al famoso “Boxing Day” (turno di Santo Stefano), oltremanica si giocheranno anche ventesima e ventunesima giornata tra il 28 dicembre e il 3 gennaio, prima dello stop di dieci giorni previsto dal calendario con l’evidente mancanza di date per schedulare tutti i recuperi seguenti ad un’eventuale sospensione. Ma, intanto, nello scorso week-end si sono disputati appena quattro match, ed i dati relativi alle vaccinazioni dei giocatori tesserati potrebbero in questo senso non essere di aiuto, visto che in una nota la Lega ha spiegato come siano stati vaccinati con doppia dose il 77% dei giocatori, mentre il 16% non ha ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino. “La Lega continua a lavorare con i club per incoraggiare la vaccinazione tra i giocatori e il personale del club – riporta il comunicato - oltre a promuovere i messaggi di vaccinazione per la salute pubblica del governo ai club e al pubblico in generale. La Lega non fornirà dettagli specifici su club o individui e i tassi di vaccinazione dei giocatori saranno ora comunicati pubblicamente alla fine di ogni mese, a partire da gennaio”.
La preoccupazione per i focolai che si sono sviluppati in diversi gruppi squadra di alcuni club, però, continua a montare. Meno, però, della mancanza di giorni utili per valutare una sospensione del torneo, che va avanti – appunto – regardless.

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