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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Ronaldo-Manchester, sempre più aria di crisi. Divorzio alle porte?

L'ultimo episodio nel match di Premier contro il Brentford, in cui il campione portoghese ha platealmente contestato la sostituzione. Il tifo si divide e le voci di una partenza a fine campionato si fanno insistenti

Tempi duri per Cristiano Ronaldo al Manchester. A finire sotto i riflettori, più della vittoria dello United sul Brentford, è lo scontro tra il campione portoghese e l’allenatore Ralf Rangnick, reo di averlo sostituito nel corso della sfida vinta da Red Devils per 3-1. Non sono passati inosservati i gesti di disappunto di CR7 poco prima di raggiungere bordo campo, ma anche il volo della giacca sbattuta a terra dopo l’abbraccio – di circostanza – con il tecnico, il quale si è avvicinato per motivare la scelta del cambio, colloquio reso poi pubblico nel corso della conferenza stampa post-gara.
“Gli ho detto che capivo il suo stato d’animo – ha spiegato Rangnick – sono consapevole che sarebbe voluto restare in campo per segnare ma forse tra un paio d'anni, quando sarà allenatore, potrebbe trovarsi nella situazione di dover prendere una decisione simile”. Il tecnico del Manchester ha poi difeso la scelta di privarsi di Ronaldo, presa nell’interesse della squadra: “Con l'Aston Villa, cinque giorni fa, eravamo avanti 2-0 e poi hanno pareggiato: non volevo accadesse di nuovo”.

Ma al di là dei chiarimenti arrivati, non sembrano proprio attenuarsi i mal di pancia del campione portoghese in una stagione che sta vedendo il Manchester ben al di sotto di pronostici ed aspettative, con i punti di distacco dalla vetta – occupata dai cugini del City – che ammontano a 21 ed un piazzamento in zona Champions per cui la concorrenza è piuttosto agguerrita. Ed a spruzzare benzina sul fuoco delle polemiche ci sono anche alcuni tabloid inglesi come il Sun, che ha sparato ad alzo zero sull’atteggiamento che sta caratterizzando la nuova avventura di Ronaldo in Premier: “Prima si lamenta del fatto che i giovani non seguano i suoi consigli – si legge - e pretende di essere ammirato, poi guarda tutti dall'alto verso il basso, dando il peggiore degli esempi. Le sue reazioni isteriche a ogni passaggio sbagliato rendono l'idea che gli importi solo di sé stesso, non della squadra. Lo ha dimostrato anche nelle ultime dichiarazioni, in cui ha lasciato intendere di voler lasciare lo United qualora la squadra non centri la qualificazione in Champions”.

Sembra, quindi, che il ritorno di CR7 a Manchester sia all’insegna dei dubbi: quelli di chi sostiene che non sarebbe sufficiente il suo apporto per colmare il gap con le squadre maggiormente competitive, e stando alle indiscrezioni quelli del giocatore tornato per vincere, non per accontentarsi di un ruolo da comparsa in una Premier che lo ha visto per anni protagonista con la maglia dello United. Anche il tifo sembra dividersi, tra chi ritiene che possa ancora essere il leader necessario a traghettare la squadra verso risultati consoni al blasone ed alle aspettative dei Red Devils, e chi lo reputa inadatto a replicare – in qualità e quantità – il rendimento visto nelle sue stagioni migliori.
Divorzio in vista? Difficile da capire, visto che la prima medicina da somministrare per curare certe insofferenze sia la vittoria. Quella che arriva puntualmente nell’altra sponda di Manchester, targata City, e in quella biancorossa con più difficoltà del previsto.

Le voci, e le fantasie, intanto continuano a viaggiare. Chi lo vuole nuovamente in patria con la casacca di quello Sporting che lo ha lanciato nel calcio che conta, facendo la strada opposta a quella percorsa nel 2003 che lo portò da Lisbona in Premier, e chi lo vede oltreoceano in una Major League che lo accoglierebbe a braccia aperte. Intanto, il 5 febbraio soffierà su 37 candeline. Tante, per un campione anche di longevità, dalla personalità abrasiva, desideroso di arricchire il suo sconfinato palmares con qualcosa di “pesante” e convinto di avere ancora più di una cartuccia da sparare. E con 14 centri in 22 presenze tra campionato e Champions in questa stagione, difficile dagli torto. Con buona pace di chi gli sbandiera davanti una carta d’identità di cui continua a farsi beffe.

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