rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Messi-Ronaldo: viale del tramonto?

I due fuoriclasse, che hanno dominato la scena mondiale dell'ultimo decennio, ancora fuori dalla Champions, per il secondo anno consecutivo agli ottavi di finale. E' la fine di un'era?

Fu Mark Twain a rendere popolare il famoso detto: “Ci sono tre tipi di bugie: le bugie, le sfacciate bugie, e le statistiche”, volto quasi a sottolineare come la mancanza di una completa conoscenza di un fenomeno possa essere, in misura minore o maggiore, compensato dallo studio della fredda logica dei numeri. Nel comparto calcio, e più in particolare in Champions League, l’ultima tornata di incontri ha certificato l’uscita di scena di Manchester United e Paris Saint Germain negli ottavi di finale. Ed ha sancito un’altra, clamorosa estromissione dalle partite che contano dei due calciatori che hanno dominato la scena nell’ultimo decennio, ovvero Leo Messi e Cristiano Ronaldo, in ordine rigorosamente alfabetico.

Le cifre a supporto dell’evento accaduto e della considerazione ad esso legata sono lì, a metà tra l’impietoso riscontro dei recenti insuccessi e l’omaggevole ricordo dell’aurea età che li ha visti primeggiare. Da una parte, c’è l’uscita di scena per la quarta edizione consecutiva di Messi e CR7, sempre tra ottavi e quarti con l’unica eccezione rappresentata dalla “Pulce” che ha agganciato le semifinali nella primavera del 2019. Dall’altra lo sconfinato palmares: 65 trofei ottenuti con le maglie dei club in cui hanno militato, a cui vanno sommati gli awards individuali, autentici “assi pigliatutto” nello sbaragliare la concorrenza.

L’impressione che davanti ai due fenomeni, ancora l’uno accanto all’altro come capitato in campo ma sempre indossando casacche differenti, il “Sunset Boulevard” sia ben visibile ed illuminato è forte. Ed il Viale del Tramonto si percorre a piedi nudi, non con gli scarpini a rovinarne l’immacolata perfezione. Ma da parte della stella dell’Albiceleste e del fenomeno lusitano, le titubanze nell’incedere, nel permettere che si inizino a declinare al passato le meraviglie fatte su un rettangolo di gioco sono legittime. I numeri, rieccoli, raccontano che nella principale manifestazione continentale – da sempre stata la loro personale Disneyland, con oltre 250 centri in carriera - restano ancora al vertice: poche le partite, sette a testa, undici i gol realizzati. Briciole, se equiparate ai 25 dell’edizione 2013/2014, quella che CR7 vinse con i blancos realizzando il rigore del 4-1 nella finale tutta a tinte madrilene. Ma forse abbastanza per continuare a pensare di avere frecce in faretra da scoccare.

Due, ora, le considerazioni a margine. Il bersaglio verso cui tornare a tendere l’arco, innanzitutto. Che potrebbe, soprattutto nel caso di Messi, non essere più quello europeo viste le sirene americane, sebbene la tentazione di un ritorno nella sua Barcellona sia forte e possa addirittura essere il suo rivale a prendere il posto vacante sotto la Tour Eiffel. Ed in seconda battuta, le vacue disamine – tristemente tranchant e nel caso del fuoriclasse argentino accompagnate dai fischi del Parco dei Principi – sulla loro parabola discendente. Che vanno addirittura ad intaccare le pregresse magie degli anni passati, rielaborando ad uso e consumo dei detrattori una storia del calcio moderno che reca in calce le loro firme, evidenti secondo alcuni tanto quanto quelle dei compagni di squadra che li hanno supportati nel raggiungere il gotha del calcio planetario. Senza i quali, CR7 e Messi sarebbe stati ben altro.

Giusto, ça va sans dire, sottolineare come a volte la frustrante incapacità di incidere come in passato possa portare a non voler sentire il “Capolinea, si scende”, con la testardaggine di un ascensore bloccato tra l’ormai irraggiungibile superattico esclusivo con vista Mondo ed un piano terra con solo i ricordi dei fasti che furono ad illuminarlo e riscaldarlo. Ma senza riscrivere la storia e derubricare i meriti. Dubitare sulla effettiva e strettamente attuale unicità ed insostituibilità di Messi e Ronaldo non è certo attentato a Lesa Maestà. Contestarne il rendimento e fare un “downgrade” di quello che è stato il loro ruolo ricoperto nel panorama internazionale, nel quale i loro profili sono stati sempre al centro delle istantanee scattate da ogni angolazione, è una sfacciata bugia. Quella sì, molto più spudorata di una statistica.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Messi-Ronaldo: viale del tramonto?

Today è in caricamento