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Giovedì, 25 Aprile 2024
Carriera a rischio / Danimarca

Christian Eriksen è stato operato, impiantato il defibrillatore: oggi sarà dimesso

Un intervento considerato di routine, in ambito medico. Ma che cambia probabilmente per sempre la vita sportiva del ragazzo danese. Nel comunicato la federazione danese non ha fatto diagnosi. La carriera è a rischio, ma quel che conta è che Eriksen sta bene

Christian Eriksen è stato operato ieri sera presso il Rigshospitalet, l'ospedale di Copenaghen dove si trova ricoverato da sabato scorso quando si è accasciato in campo nel corso di Belgio-Danimarca. Al giocatore è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo.

Eriksen operato: impiantato un defibrillatore sottocutaneo

Un intervento considerato di routine, in ambito medico. Ma che cambia per sempre la vita sportiva del ragazzo danese. Il futuro sportivo del giocatore dell'Inter è seriamente a rischio. Non si può escludere del tutto la possibilità di rivederlo in campo in serie A, ma ad oggi si può dire che le chance sono molto basse.
Oggi Eriksen lascerà l'ospedale di Copenaghen nel quale è ricoverato da sabato scorso e finalmente andrà nella sua casa in Danimarca. Con un compagno di viaggio dentro il corpo: il defibrillatore è una specie di sistema di protezione che regolarizza l'aritmia cardiaca. Tra un mese rientrerà a Milano e ripeterà tutti gli esami. In alcuni casi il defibrillatore è solo temporaneo e viene poi rimosso: non è dato sapere se questo sarà possibile anche per Eriksen. Secondo i quotidiani sportivi oggi in edicola le chance di rivederlo in campo non sono elevate. Ma dopo lo shock di sabato scorso, ciò che conta davvero è che le condizioni del 29enne siano buone.

Christian è stato operato, oggi o al massimo domani torna a casa. Per tutto il resto c'è tempo.

Ipotesi miocardite

Nel comunicato la federazione danese non ha fatto alcuna diagnosi specifica. Ma tutto fa credere che sia stata una miocardite la causa del malore in campo nel match contro la Finlandia, un'infiammazione per la quale però secondo i medici danesi - e alcuni specialisti internazionali da loro consultati - non bastava una cura farmacologica. Da qui la scelta del defibrillatore. In Italia non si può continuare a giocare con un defibrillatore. In altri paesi sì. Come nel caso dell'olandese Blind, proprio ieri sera in campo contro l'Austria. L'Olanda, come pure l'Inghilterra, aprono a questa possibilità. In Italia, secondo il protocollo del Cocis (Comitato organizzativo cardiologico per l'idoneità sportiva) aggiornato nel 2017, l'ipotesi va esclusa: da noi non si può fare uno sport di contatto con un defibrillatore attaccato al cuore. Tra 4-5 settimane il giocatore sarà sottoposto a nuovi esami, che stabiliranno se il rischio di aritmia è in qualche modo correggibile. Esami che l'Inter farà svolgere al calciatore a Milano, dove si ripeterà di fatto tutta la procedura medica affrontata in questi giorni al Rigshospitalet. Se così fosse, se il problema si rivelasse momentaneo, il defibrillatore verrebbe tolto. A quel punto, però, si aprirebbe comunque un lungo iter per ottenere una (non facile) idoneità.

Le parole di Eriksen in campo dopo l'arresto cardiaco: "Ho solo 29 anni"

Nella partita della sua Danimarca a Euro 2020, il 12 giugno 2021 a Copenhagen contro la Finlandia, Eriksen a fine primo tempo si è accasciato al suolo improvvisamente, crollando a terra non lontano dalla bandierina, lungo la linea laterale, in una posizione defilata sul terreno di gioco. Gli è stato praticato un massaggio cardiaco. Provvidenziali i soccorsi immediati e l'uso del defibrillatore. Jens Kleinefeld è il medico che ha soccorso Eriksen durante la partita degli Europei tra Danimarca e Finlandia, dopo l'arresto cardiaco in campo, e ha raccontato ad alcuni media tedeschi il primo scambio di parole avuto con il giocatore dopo il malore e la ripresa dello stato di coscienza. Kleinefeld ha raccontato i primi scambi verbali con Eriksen: "Sei tornato con noi?"; "Sì, sono tornato con voi". Per poi aggiungere: "Dannazione, ho solo 29 anni". In quel momento il medico ha tirato un sospiro di sollievo perché ha capito che non c'erano stati danni al cervello.

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