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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Fiorentina bella a metà: una cinica Inter si prende i tre punti nella ripresa

Il gol di Sottil illude i padroni di casa, che poco dopo il riposo vengono infilati due volte in tre minuti da Darmian e Dzeko, prima della rete del definitivo 3-1 griffata da Perisic

L’Inter attende un tempo per spalancare la manopola del gas, concede il proscenio alla Fiorentina nei primi 45’ minuti di gioco e poi la castiga con un velenoso uno-due che confeziona il ribaltone e mette i nerazzurri in vetta in attesa di Milan-Venezia e Sampdoria-Napoli.

E’ un match che vale forse più dei canonici tre punti in palio: i padroni di casa, reduci da tre affermazioni per 3-1, sono infatti a caccia del poker di vittorie consecutive che nella ruota di Firenze non prende sostanza dal filotto che fece seguito alla tragica scomparsa di Davide Astori. E le premesse per allungare la striscia sono delle migliori, vedendo l’arrembante partenza della squadra viola subito pericolosa dopo appena due giri di lancette. Il vantaggio dei padroni di casa finisce allora con l’essere il meritato premio per uno scatto dai blocchi così convincente: già al 2’ c’è lavoro per Handanovic con un’uscita bassa di su Nico Gonzalez e dieci minuti più tardi coi tentativi mancini di Vlahovic e Biraghi. La rete arriva a metà della prima frazione: Nico Gonzalez duella con Skriniar e riesce a servire Sottil che mette dentro il pallone dell’1-0.

«Nel primo tempo abbiamo sofferto – conferma Edin Dzeko – e complimenti alla Fiorentina che ha disputato un’ottima prima parte di gara. Nel secondo tempo sono calati e noi siamo stati più concreti, ottenendo una vittoria da grande squadra».

Ed è proprio il cinismo dei nerazzurri a far prendere alla sfida una piega diametralmente opposta: dopo il riposo la squadra di Inzaghi di fatto copia ed incolla l’avvio bruciante dei padroni di casa nei primi 45’. Nel breve volgere di tre minuti prima Darmian – su scarico di Barella – pareggia i conti, poi Dzeko corregge di testa un corner di Chalanoglu ed il 2-1 è servito, match numero ventiquattro consecutivo che vede i nerazzurri andare a bersaglio (miglior striscia di partite di fila in gol nella storia della competizione, eguagliate le 24 nella stagione 1949/50 sotto la guida di Giulio Cappelli) e decima volta che l’Inter segna almeno due reti in ognuna delle ultime nove giornate di serie A (due volte solo meglio: 11 nel 1943 e 10 nel 2007).

La Fiorentina, di fatto, passa e chiude: viene graziata da Lautaro al 64’ dopo l’ennesima folata di un inesauribile Barella, resta in dieci per il rosso a Nico Gonzalez (reiterati applausi al direttore di gara) e subisce la terza rete – nata sull’asse Vecino-Galiardini - firmata da Perisic al minuto 87, come sono tre le reti del croato nelle ultime tre sfide al Franchi, bottino che rinsalda la seconda piazza della Fiorentina nella graduatoria dei suoi bersagli preferiti (colpita complessivamente cinque volte, alle spalle solo del Chievo).

«Nel secondo tempo è uscita l'Inter - dice il tecnico viola, Vincenzo Italiano – mentre noi abbiamo abbassato il baricentro, e manchiamo di concretezza come si è visto anche nel primo tempo dove avremmo potuto anche segnare di più, invece loro hanno capitalizzato perfettamente le occasioni create. D’altronde non siamo ancora in grado di blindare il risultato e aggredire una squadra come l'Inter, o perlomeno non riusciamo a farlo per tutto l’arco della gara. Bravi noi a metterli in difficoltà, ora ragioneremo su come abbiamo interpretato il secondo tempo ma la prestazione offerta mi dà comunque fiducia».

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