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Sabato, 20 Aprile 2024
Dilemma

Infortunio Pogba: rimozione del menisco o sutura? I tempi di recupero

A primo impatto questa sembrerebbe una storia già vista e rivista nel mondo del calcio, poiché la lesione meniscale rappresenta uno dei traumi al ginocchio più comuni per un calciatore. A cosa si deve allora tutto il risalto mediatico di questa situazione apparentemente “banale”?

Quanto resterà ai box Paul Pogba? Sono ore di estrema preoccupazione in casa Juve per il destino della stagione del neoacquisto. Da quanto emerge dai comunicati e notizie online, il calciatore francese pare avere subito una lesione del menisco esterno. A primo impatto questa sembrerebbe una storia già vista e rivista nel mondo del calcio, poiché la lesione meniscale rappresenta uno dei traumi al ginocchio più comuni per un calciatore. A cosa si deve allora tutto il risalto mediatico di questa situazione apparentemente “banale”?

Innanzitutto il trauma del giocatore francese ha lasciato con l’amaro in bocca i tifosi della Juventus, che già assaporavano le gesta del campione del mondo solo da poco approdato a Torino, in un inizio di stagione molto critico per la squadra di Allegri. In secondo luogo, l’aspetto più singolare consiste nella gestione terapeutica e nei tempi di recupero.

Per capire meglio la situazione è molto importante comprendere il ruolo del menisco all’interno dell’articolazione del ginocchio. Esso può essere considerato come una sorta di “cuscinetto” fibroso che protegge le cartilagini articolari e che consente al ginocchio di muoversi in maniera fluida e armonica. Purtroppo, particolari movimenti rotatori e traumi distorsivi tipici della pratica calcistica possono causare la rottura del menisco, provocando dolore e blocchi articolari. Questi sintomi sono quasi sempre incompatibili con la pratica sportiva, per cui il trattamento principale delle lesioni menischi traumatiche è chirurgico. In passato il trattamento chirurgico principale era la “meniscectomia”, ovvero la rimozione completa del menisco lesionato. L’intervento, eseguito in artroscopia in maniera mini-invasiva permetteva al calciatore di tornare in campo dopo poche settimane, o addirittura nel giro di giorni, come accadde ad USA ’94 al capitano della Nazionale Italiana Franco Baresi, che tornò in campo nella finale contro il Brasile dopo una meniscectomia subita nel corso della stessa manifestazione.

Per quale motivo allora sono stati prospettati fino a 5 mesi di stop a Paul Pogba per una lesione meniscale? La risposta risiede in complesse considerazioni Medico-Ortopediche. Infatti, nel corso degli ultimi decenni, studi clinici e sperimentali hanno dimostrato come la rimozione del menisco possa causare artrosi del ginocchio a distanza di tempo. E’ stimato che fino al 50% di pazienti sottoposti a meniscecectomia vadano incontro a grave degenerazione artrosica dopo 20 anni. Questo non sembrerebbe un problema per un giocatore di 29 anni come Pogba, che ha la necessità di un rapido ritorno in capo e di ottimizzare le performances almeno per i prossimi 5-7 anni. Quello che veramente rende molto critica la situazione di Pogba è il particolare tipo di lesione meniscale, che riguarda il menisco esterno. I menischi dentro al ginocchio sono infatti due: quello Interno e quello esterno. Se da una parte il menisco Interno può essere rimosso senza particolari problemi nell’immediato, come nel caso di Baresi, il menisco Esterno risulta molto più “delicato” poiché le complicanze derivanti da una sua rimozione possono creare dei problemi anche nei mesi successivi.

Uno studio sui calciatori professionisti della Premier League ha dimostrato come i tempi di recupero da una meniscectomia esterna siano di 7 settimane, rispetto alle 5 settimane della meniscectomia interna. Inoltre, il 70% dei giocatori può andare incontro a complicanze come dolore e episodi di gonfiore, fino a circa un 10% che necessita un nuovo intervento chirurgico. In alcuni casi di recupero affrettato può anche comparire la cosiddetta “Condrolisi Laterale Post-Meniscecotmia”, ovvero una rapida usura della cartilagine articolare che danneggia irreparabilmente il ginocchio causando una infiammazione pressoché costante con lunghi ed intermittenti periodi di stop e cure mediche. Fino al rischio della carriera.

Per questo motivo, l’approccio più moderno al trattamento delle lesioni traumatiche del menisco nella popolazione generale consiste nella sutura, ovvero in una riparazione mediante dei punti artroscopici. Se da una parte questo approccio permette di preservare l’anatomia e la funzione dei menischi, dall’altra è necessaria una convalescenza più lunga ed una riabilitazione più cauta per permettere al menisco di “guarire” evitando delle rotture durante la delicata fase della guarigione. Ciò spiega i famosi “5 mesi” prospettati all’asso francese. Nella popolazione generale il rischio-beneficio pende nettamente verso la riparazione meniscale, che a onore di cronaca ha risultati nettamente migliori nel caso di lesione del menisco esterno rispetto a quello interno, dove la ri-rottura può arrivare anche al 20% dei casi. In atleti professionisti invece la situazione risulta molto più critica poiché un periodo più lungo fuori dal campo può risultare cruciale per le performance personali e della squadra.

Per quanto riguarda Pogba, il dilemma è molto arduo: un ritorno rapido in campo, ma con lo spauracchio di danni irreparabili per il ginocchio che potrebbero minare la sua carriera, o una convalescenza più lunga, ma con alte probabilità di mantenere una pressoché normale funzionalità del ginocchio? A dirimere questo dubbio potrebbe essere il Lionese Bertrand Sonnery-Cottet, già chirurgo di Ibrahimovic, che dovrebbe visitare l’asso connazionale nei prossimi giorni. Era proprio stato il Dr. Sonnery-Cottet l’invitato speciale al congresso “The Meniscus” tenutosi a Bologna nel 2019, dove in una sessione moderata dal Dr. Alberto Grassi ed intitolata “Repair versus Meniscectomy in Competitive Athletes” (Meniscectomia contro riparazione negli atleti competitivi) affermava la necessità di riparare il menisco esterno anche negli atleti professionisti di alto livello. Qualora fosse incaricato di operare il calciatore transalpino, il dottore rimarrà fedele alla sua linea di condotta?

Nei prossimi giorni arriverà probabilmente la parola “fine” alla vicenda.

*Dr. Alberto Grassi, Chirurgo Ortopedico Presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, recentemente premiato con un Award da parte della Sociatà Ortopedica Americana di Medicina dello Sport (AOSSM) per l'articolo dell'anno sulla rivista Americana di Medicina dello Sport (AJSM)

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