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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il commento

Perché alla fine lo scudetto lo vincerà l'Inter

I nerazzurri, malgrado il ko nel derby con il Milan, rimangono la squadra da battere

Tre squadre in un punto. È lotta apertissima per la vetta della classifica, con l'Inter che, con suoi 53 punti, precede di appena una lunghezza Napoli e Milan. A riaccendere la corsa scudetto, dopo che tutto faceva presagire ad una fuga dei nerazzurri, è stata l'affermazione dei rossoneri per 2-1 nel derby contro i cugini, con la formazione di Stefano Pioli che, grazie ad una doppietta di Giroud nella ripresa, ha ribaltato l'iniziale ventaggio degli uomini di Simone Inzaghi firmato da Perisic. Un risultato di cui ha approfittato anche il Napoli, che con il 2-0 sul campo del Venezia ha colto la quarta vittoria consecutiva, allontanando la crisi delle scorse settimane. Una situazione ingarbugliata, anzi ingarbugliatissima, su cui ulteriore pepe viene messo dal calendario, che domenica prossima, allo stadio Maradona, metterà Napoli ed Inter l'una di fronte all'altra.

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Lotta scudetto, perché l'Inter rimane la squadra da battere

Eppure, malgrado la lotta serratissima, abbiamo una convinzione: che alla fine, a spuntarla, sarà l'Inter. Sì, perché i nerazzurri, malgrado tutto, sembrano avere qualcosa in più delle rivali: innanzitutto, banale dirlo, un punto in più in classifica, che sono però potenzialmente quattro, visto che Dzeko e compagni devono recuperare una partita, poi la qualità della rosa. Quella di Inzaghi è infatti squadra completa, solida in difesa, dove Skriniar, De Vrij e Bastoni, malgrado le sbavature del derby, offrono solide garanzie, e letale in attacco, con i vari Dzeko, Lautaro, Sanchez e Correa, a cui si aggiunge Caicedo, prelevato nella sessione invernale di mercato, sempre pronti a pungere.

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Ma è il centrocampo, probabilmente, il reparto in cui l'Inter può vantare una decisa superiorità sulle concorrenti: il terzetto formato da Barella, Brozovic e Calhanoglu (a cui si aggiunge un sempre utile Vidal) unisce geometrie, quantità e qualità, mentre le corsie esterne, con Dumfries da una parte e Perisic dall'altra, sono semplicemente devastanti. E tra poco i nerazzurri potranno contare anche su Robin Gosens, il terzino più prolifico del nostro campionato negli ultimi anni, acquistato dall'Atalanta a gennaio. 

E poi c'è il lavoro di Simone Inzaghi, che in pochi mesi ha saputo trasformare radicalmente l'Inter imprimendo la sua moderna, divertente ed efficace idea di gioco. Veder giocare i nerazzurri è infatti uno spettacolo per gli occhi, come emerso anche nel derby contro il Milan nonostante la sconfitta: perché se a fine primo tempo Lautaro e compagni avessero chiuso con due o tre reti di vantaggio nessuno, probabilmente, avrebbe avuto niente da dire. Magari, quello sì, occorrerebbe talvolta essere più cinici, ma quest'Inter, malgrado lo scivolone nella stracittadina, rimane la squadra da battere.

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