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Giovedì, 28 Marzo 2024
LA PROTESTA

I giocatori dell'Iran non cantano l'inno per protestare contro il regime: donne in lacrime sugli spalti

Un gesto importante da parte della nazionale che resta immobile lanciando un chiaro messaggio. I tifosi fuori dallo stadio hanno inneggiato a Mahsa Amini, la giovane uccisa dalla polizia

Un gesto forte, di quelli destinati a rimanere. i giocatori dell'Iran oggi, lunedì 21 novembre, sono rimasti immobili durante l'esecuzione dell'inno nazionale.  In questo modo, prima della sfida contro l'Inghilterra, hanno protestato contro il regime per la sua politica di oppressione contro le donne. Sugli spalti una donna iraniana in lacrime.

Che cosa succede in Iran

"Noi giocatori stiamo dalla parte di chi ha perso la vita, dobbiamo accettare il fatto che le condizioni attuali in Iran non sono giuste e il nostro popolo non è contento. Innanzitutto voglio esprimere le mie condoglianze a tutte le famiglie che hanno avuto un lutto, voglio che sappiano che siamo con loro, che li sosteniamo e sposiamo la loro causa", aveva annunciato il capitano Team Melli nella conferenza stampa della vigilia.

Alcuni tifosi fuori dallo stadio hanno inneggiato a Mahsa Amini, la giovane uccisa dalla polizia. Sulle tribune dello stadio Khalifa di Doha, invece, c'erano ostenitori della rivolta e  difensori del regime.  Alcuni hanno condannato con fischi e ululati la scelta dei giocatori di non cantare l'inno in solidarieta' con le proteste, altri hanno issato cartelli con scritte in inglese come "Woman Life Freedom" o "Freedom for Iran" e i colori bianco, rosso e verde della bandiera nazionale. 

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