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Sabato, 23 Settembre 2023
Il commento

Juventus, Vlahovic non basta: Allegri e quel calcio all'antica che oggi non basta più

I bianconeri si sono dovuti accontentare del pari sul campo del Villarreal nell'andata degli ottavi di finale di Champions League

Ha dovuto accontentarsi del pareggio la Juventus nella gara sul campo del Villarreal, valevole per l'andata degli ottavi di finale di Champions League. Al gol lampo di Vlahovic, in rete al primo pallone giocato nella massima competizione europea, gli spagnoli hanno risposto nella ripresa con Parejo, rimandando le sorti della sfida al match di ritorno, in programma all'Allianz Stadium mercoledì 16 marzo. Un risultato tutto sommato positivo (guai però a sottovalutare la formazione di Emery), ma che, ancora una volta, mette in evidenza tutti i limiti stagionali dei bianconeri. Anche all'Estadio de la Ceramica la Vecchia Signora non ha infatti brillato, cogliendo il terzo pareggio consecutivo dopo quelli con Atalanta e Torino in campionato.

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Allegri, per vincere serve osare

La Juventus, malgrado l'arrivo in sede di mercato di Vlahovic e Zakaria, continua a fare una fatica immane a costruire gioco, dando l'impressione, il più delle volte, di adeguarsi ai ritmi degli avversari. Ciò è accaduto anche nella gara con il Villarreal, nella quale i bianconeri, dopo aver sbloccato il punteggio subito in avvio, si sono limitati a gestire, senza mai davvero provare ad affondare il colpo per chiudere la contesa. Un atteggiamento pericoloso, pagato a caro prezzo nella ripresa con l'errore di Rabiot che ha spalancato la via del pareggio ai padroni di casa.

Quella di Allegri, fin dall'inizio di questa stagione, è infatti squadra priva di coraggio, con una mentalità conservativa e mai davvero votata all'attacco. Un'identità che rispecchia quelli che sono i precetti del proprio tecnico, per il quale il risultato conta più dell'estetica, ma che mal si concilia con un calcio in rapida evoluzione: oggi, in Europa ma anche in Italia, dove non a caso troviamo ai vertici della classifica Milan, Inter e Napoli, formazioni dall'impronta marcatamente offensiva, per vincere serve osare, aggredire, mantenere i ritmi alti, non accontentarsi in maniera speculativa del golletto di vantaggio.

A fare le spese di questo atteggiamento eccessivamente prudente potrebbe essere lo stesso Dusan Vlahovic, acquistato a peso d'oro nella sessione invernale di calciomercato. Le qualità del centravanti serbo sono indiscusse, come dimostra il gol a freddo nel suo debutto europeo, ma lasciarlo così spesso isolato là davanti come accaduto in Spagna non giova certo all'ex viola, il cui potenziale rischia di non essere sfruttato appieno. Allegri, tra le mani, ha un crack. E adesso è arrivato il momento di sfruttarlo appieno.

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