Juventus, il futuro passa da Chiesa e Dybala: a loro il compito di dare qualità ad una squadra lenta e compassata
I bianconeri sono in serie positiva da sei giornate, ma le prestazioni ancora non convincono
Un pareggio per rimanere in linea di galleggiamento in scia al gruppo di testa, anche se già a-10 dalla vetta. La Juventus, nel big match di domenica scorsa, è riuscita a strappare nel finale l'1-1 sul campo dell'Inter, acciuffando il pari grazie ad un penalty trasformato da Paulo Dybala. E proprio l'argentino, rimasto ai box nelle scorse settimane a causa di un problema fisico, è chiamato a trascinare i bianconeri ad una lunga e complicata rincorsa scudetto. Insieme a lui toccherà a Federico Chiesa caricarsi la squadra sulle spalle, cercando di sopperire alle lacune offensive fin qui mostrate dalla squadra di Allegri.
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Juventus, manca la qualità
I bianconeri, in questo segmento iniziale di stagione, hanno offerto prestazioni tutt'altro che esaltanti, con il tecnico Massimiliano Allegri che ha scelto la via della "difesa e contropiede" per raddrizzare la barca dopo un avvio di campionato disastroso. La qualità, tuttavia, ancora non si vede, anche perché forse, la squadra bianconera, di qualità non è che ne abbia poi tantissima. Andato via Cristiano Ronaldo sono emerse tutte le mancanze offensive della Vecchia Signora, con un Kulusevski ancora acerbo e incapace di risultare determinante ed un Morata che, anche quest'anno, sta confermando di essere sì un buon giocatore, ma non certo un bomber. Troppo altalenante invece Kean, che ha bisogno ancora di crescere per compiere il definitivo salto di qualità.
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Juventus, Chiesa e Dybala per svoltare
Ecco quindi che tutto, o quasi, passa dai due uomini di maggior talento della Juventus: Chiesa e Dybala. L'ex viola ha ormai raggiunto piena consapevolezza dei propri mezzi e lasciarlo in panchina, come accaduto inizialmente nella gara di San Siro contro l'Inter, è un delitto, mentre la Joya è forse l'unico nella rosa di Allegri ad avere i colpi per risolvere da solo anche i match più bloccati. Ed è a lui, ormai non più un ragazzino e con alle spalle già sei stagioni a Torino, che adesso spetta il compito di rivestire il ruolo di leader tecnico dei bianconeri.