Juventus: conferme, sorprese e flop del girone di andata
Prima parte di stagione deludente per i bianconeri, al momento fuori dalla zona Champions
Si chiude al quinto posto il girone di andata della Juventus. I bianconeri, dopo un avvio di stagione disastroso, hanno raddrizzato almeno in parte la barca nelle ultime settimane conquistando sei vittorie negli ultimi match disputati, durante i quali hanno subito appena due reti. Lo scudetto, tuttavia, sembra ormai già fuori portata, con i bianconeri costretti a virare sul quarto posto, che significherebbe qualificazione alla prossima edizione della Champions League, come obiettivo minimo. Un traguardo non semplice da raggiungere, visto che l'Atalanta, al momento quarta forza del torneo, precede la formazione di Massimiliano Allegri di quattro lunghezze.
Calciomercato Juventus, quattro nomi per gennaio
Juventus, il bilancio al termine del girone di andata: conferme, sorprese e flop
La conferma: Juan Cuadrado
Allegri, di lui, non riesce mai a fare a meno. Juan Cuadrado, nella formazione bianconera, è sempre tra i migliori in campo, sia quando viene schierato come terzino sia come esterno alto. I suoi guizzi, la sua rapidità e la sua imprevedibilità mettono in costante apprensione le squadre avversarie, chiamate sempre al raddoppio dalla sua parte per cercare, spesso invano, di contenerne le scorribande.
La sorpresa: Federico Bernardeschi
Partito indietro nelle gerarchie di Massimiliano Allegri, Federico Bernardeschi, grazie anche agli infortuni che hanno spesso decimato l'attacco bianconero, ha saputo ritagliarsi uno spazio importante in questa prima parte di campionato, offrendo un buon rendimento e trovando anche la via del gol nella partita contro il Cagliari.
Il flop: Adrien Rabiot
Sono diversi i giocatori della Juventus che hanno deluso in questa prima parte di torneo, ma tra questi una menzione particolare, purtroppo per lui, tocca ad Adrien Rabiot. Malgrado goda di una fiducia pressoché incondizionata da parte di Allegri, il francese sembra un pesce fuor d'acqua nei meccanismi bianconeri, galleggiando in mezzo al campo senza costrutto e, spesso, senza senso, tanto che a Torino sono in molti quelli a chiedersi se davvero l'ex Psg valga un top club.