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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Lazio, in difesa una coperta corta (ed erosa dalle tarme dei gol)

Scivolata al nono posto in graduatoria, la squadra biancoceleste ha incassato 32 reti in diciassette partite di campionato, mai così male in serie A da ottant'anni

Rientro al lavoro “post-strigliata” per una Lazio che ha cominciato la settimana con il confronto voluto dal tecnico Maurizio Sarri con l’intera squadra. Una sorta di “showdown” inevitabile dopo la sconfitta contro il Sassuolo, che ha ancor di più staccato i biancocelesti – scivolati al nono posto - dalle posizioni di classifica “europee”, in quello che ha rappresentato il terzo passo falso nelle ultime cinque uscite in campionato. Resa dei conti che arriva inoltre alla vigilia di due sfide nel breve volgere di cinque giorni, contro Genoa e Venezia, che devono obbligatoriamente assumere i connotati di riscatto prima della sosta imposta alla Serie A dalle feste natalizie: per risollevarsi in graduatoria e per trovare un doppio successo consecutivo che in campionato marca visita addirittura da fine settembre.

Premettendo l’importanza del lavoro di filtraggio che dovrebbe essere effettuato dalla linea mediana e che invece latita, a finire sul banco degli imputati è principalmente il pacchetto arretrato della Lazio. Le statistiche, in questo senso, sono impietose: sesta peggior difesa della Serie A (dietro solo a Salernitana, Spezia, Genoa, Cagliari e Sampdoria) con 32 reti subite dopo 17 giornate, dato che assume proporzioni sconcertanti se si pensa che soltanto nel 1942/1943 la formazione capitolina aveva fatto peggio, incassandone 35. E se si esamina il rendimento lontano dall’Olimpico, le reti subite a Reggio Emilia allungano a quota 13 la striscia di trasferte senza “clean sheet”, meglio solo dello Spezia che non riesce a mantenere la porta inviolata da diciotto gare esterne. A rendere poi quasi kafkiana tale disamina numerica, c’è il rendimento in Europa Legaue, dove i biancocelesti hanno concluso la fase a gironi con solo tre reti subite, finendo nel trittico delle difese più impenetrabili della rassegna continentale al pari di Galatasary e West Ham United: quattro match senza raccogliere il pallone in fondo al proprio sacco nelle sei sfide della Pool, cosa che in campionato era capitata solo contro Fiorentina e Salernitana. Il tutto senza ovviamente estendere il discorso al reparto offensivo, aggrappato ai gol di Immobile, perché senza il Ciro da Torre Annunziata sono guai, come testimoniano le sconfitte nella metà esatta delle partite disputate senza il bomber al centro dell’attacco.

Le prossime due gare, pertanto, devono in primis portare punti per traghettare la Lazio verso posizioni di classifica più consone, in modo da poter affrontare la sosta con maggiore tranquillità. Ma parallelamente devono anche mettere in mostra una maggiore organizzazione sul campo e più ordine soprattutto nel riposizionamento in copertura e nei ripiegamenti successivi alle manovre offensive, errori su cui Sarri ha battuto e che sono stati pagati a caro prezzo contro il Sassuolo. Poi, nei compiti per le vacanze, spetterà alla società puntellare un organico che ha evidentemente bisogno di alternative. Non solo davanti, dove Muriqi non ha convinto, Immobile non può cantare e portare la croce degli infortuni fino a primavera e Pedro schierato da falso nueve rappresenta un artifizio emergenziale e non una soluzione fruibile abitualmente, ma a questo punto anche nel pacchetto arretrato. Dove tra involuzioni inaspettate, ruoli riadattati e temporanee amnesie, la coperta oltre ad essere corta è pericolosamente erosa dalle tarme dei gol.

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