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Sabato, 20 Aprile 2024
Calcio

Lazio-Roma 3-2: tra stomaci in subbuglio, polemiche arbitrali ed emozioni uniche

Il primo derby stagionale va alla Lazio: meglio i biancazzurri all'inizio di ambedue le frazioni, mentre la Roma esce alla distanza. Mourinho non lesina critiche alla direzione di gara ed al Var

Nella capitale, Lazio-Roma è la Partita. Con la lettera iniziale maiuscola, in grassetto e pure sottolineata. Ed anche chi, come Maurizio Sarri, veste il biancazzurro da pochi mesi, lo ha già capito avendola definita alla vigilia “un incontro che smuove lo stomaco”. Ed allineata al suo tecnico è la Lazio sul prato dell’Olimpico. Che, per l’appuntamento, scaraventa bellamente dalla finestra dubbi e incertezze, convenzioni e convinzioni: via la partenza ad handicap che fino a ieri aveva sempre obbligato i biancazzurri ad inseguire, via la “Immobile-dipendenza” (con il bomber campano che resterà fuori dal tabellino marcatori) e via l’etichetta di squadra che si presenta alla stracittadina con un...quadro clinico peggiore, utilizzando come metro di giudizio soprattutto l’ultima uscita in campionato a Torino, terminata con un pareggio arrivato al fotofinish. Mezz’ora ad alta intensità, due gol realizzati (il secondo da Pedro, uno dei pochi – il terzo dopo Selmonsson e Kolarov – a vestire ambedue le casacche nella capitale) e pallino del gioco in mano.

E la Roma? In ritardo, a correre dietro ad un derby il quale rischia di sfilare via senza aspettare. Apparentemente compromesso dopo 20’ con tanto di polemiche di Mourinho sulla rete del 2-0 (in merito al contatto tra Zaniolo e Hysaj da cui scatterà la ripartenza biancazzurra), sia in tempo reale con l’urlo “E’ fallo!” - e le lamentele all’indirizzo di arbitro e quarto uomo - che nel dopo gara quando il tecnico portoghese sparerà ad alzo zero contro direttore di gara e Var, mettendo sul piatto della bilancia non solo l’episodio da cui è scaturito il raddoppio della Lazio, ma anche il mancato secondo giallo a Leiva. Bravi comunque i giallorossi per due volte a restare agganciati al treno della stracittadina, prima mettendo una pezza all'uno-due subìto con l’inzuccata di Ibanez e nel secondo tempo – dopo il 3-1 di Anderson – con il penalty trasformato da Veretout e procurato da quel Zaniolo per distacco Mvp della formazione romanista.

Alla resa dei conti, Lazio e Roma si sono divise le due frazioni: cominciate meglio dai biancazzurri, terminate con la Roma a menare le danze, con un forcing generoso ma rivelatosi inutile per riequilibrare le sorti del match. Finisce con il Mou a centrocampo a parlare coi suoi, in una versione "En plein air" di quel discorso post match tenuto abitualmente tra le mura degli spogliatoi. Sarri è invece sotto la Nord, sul braccio l’aquila Olympia (che a Formello dorme dietro la sua stanza) e nel corpo – per sua ammissione – ancora adrenalina a fiumi. E lo stomaco restato “smosso” da una vittoria che, quindi, non sarà mai come le altre.

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