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Giovedì, 28 Marzo 2024
Calcio

Lega Pro paralizzata in attesa del Consiglio di Stato: ipotesi 61 squadre

Attese per giovedì le sentenze sui ricorsi di Campobasso e Teramo, soprattutto i molisani sperano nella riammissione. Ghirelli: "Il format del campionato cambierà, ma non cambierà la composizione dei gironi". Attesi per venerdì o sabato i calendari

Il calcio di serie C è ancora in stand by. Dopo aver rimandato la data del calcio d'inizio dal 28 agosto al 4 settembre, e aver congelato la Coppa Italia, la Lega Pro non ha ancora pubblicato i calendari dei suoi tre gironi. Sessanta società bloccate e ancora nel bel mezzo di un lungo precampionato, in attesa del verdetto definitivo del Consiglio di Stato sulla possibile riammissione del Campobasso e del Teramo, che hanno impugnato i verdetti del Tar e ora mettono nel mirino la data di giovedì 25 agosto, giorno delle fatidiche sentenze che potrebbero stravolgere i piani del presidente Ghirelli e dei club: "Se il Consiglio di stato dovesse effettivamente reinserire il Campobasso, il format del campionato di Lega Pro cambierà, passando a 61 squadre. Non cambierà, invece, la composizione dei gironi. Sarà il Consiglio direttivo a definire, anche se l’auspicio è quello di rimanere a sessanta club. In generale, è necessario anticipare i tempi di valutazione dei requisiti per le iscrizioni ai campionati, ponendo un termine di pre-iscrizione con scadenza a marzo. La proposta è già pronta e sarà avanzata al prossimo consiglio federale". Lo ha affermato il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, in un’intervista a "Italia Oggi". Sembra avere minori chances il Teramo, ma se addirittura anche gli abruzzesi dovesse avere ragione davanti ai giudici, addirittura si passerebbe ad una C con 62 squadre, quindi con due gironi su tre dispari e in sovrannumero: "Se effettivamente decideranno così non potrò che obbedire – ha chiosato – e, quindi, riammettere le squadre nel campionato. I gironi non cambieranno, quelli sono e quelli rimarranno".

Nel provvedimento di accoglimento della sospensiva, il Consiglio di Stato ha posto l’accento sul principio del merito sportivo. "È encomiabile e dimostra sensibilità sociale elevata – ha chiuso Ghirelli su Italia Oggi – . Nella normativa delle licenze nazionali di Figc tale principio viene ponderato ed applicato in sede di iscrizione, introducendo una diversità di criteri. La serie C ha nel suo Dna il dato sociale. Può esplicitarlo al massimo se risponde ai criteri di sostenibilità economica. I club virtuosi fanno attività sociale, quelli instabili finanziariamente creano problemi sociali spesso drammatici. Questa è la storia dei fallimenti dei club, perdita di posti di lavoro, scomparsa del calcio nella città ove è insediato il club. Per questi motivi negli ultimi anni, abbiamo rafforzato le norme affinché si desse forza al criterio della sostenibilità economica come condizione di stabilità finanziaria dei club e si consentisse, di conseguenza, il rispetto della regolarità della competizione in campo".

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