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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pari a Leicester: per la Roma, all'Olimpico, una finale...per la finale

L'1-1 al King Power Stadium, nella semifinale di andata, rende il match di ritorno una gara senza appello, come l'atto conclusivo della competizione a Tirana messo in palio dal doppio confronto con gli inglesi

Prezioso. E’ l’aggettivo che meglio descrive il pareggio che ha chiuso il match del King Power Stadium, sebbene mantenere la porta inviolata all’Olimpico non basterà per prenotare il posto nella finale di Tirana, vista l’abolizione della regola del bonus trasferta per i gol realizzati che rende la semifinale di ritorno una sorta di “gara secca” senza appello. Eppure, non è solo legata al punteggio l’importanza dell’1-1 che ha concluso la sfida contro il Leicester. C’è, innanzitutto, la grande personalità dimostrata dai giallorossi, che hanno saputo pazientare sull’iniziale sfuriata della formazione inglese per poi dare prova di pragmatismo andando a segno al primo affondo (da applausi Zalewski nell’azione del gol), e successivamente contenere con efficacia l’assalto delle Foxes galvanizzate dal pari.

E quanto visto in gara 1 rappresenta anche una bella prova di maturità - giunta dopo la sconfitta con l’Inter in campionato – e segnale tangibile della crescita della squadra nella consapevolezza dei propri mezzi, ed in quello che viene comunemente definito il “Problem Solving”, cioè la capacità di venire a capo delle criticità e superarle. Come fatto osservare a Mourinho che ha confermato sorridendo, la Roma di fine 2021 una partita così l’avrebbe persa. Il coraggio di mantenere ritmi elevati contro una formazione che fa dell’intensità il suo marchio di fabbrica, e quello di restare alti pressando con continuità fino all’accensione della spia della riserva è stato premiato. Ed ha anche fatto addirittura sognare il colpaccio, negato da un provvidenziale Schmeichel su una conclusione di Oliveira smarcato da un tacco di Abraham.

Fisiologico, nell’ottica delle energie spese, l’appannamento nella seconda metà della ripresa, con alcuni palloni persi di troppo ma anche con la rinuncia per infortunio a Mkhitaryan, la cui presenza avrebbe senza dubbio aiutato nel dare ordine in uscita ed orchestrare al meglio certe ripartenze invece non sfruttate. E sul forcing del Leicester, da apprezzare la prova senza sbavature o quasi di Smalling ma anche di Ibanez. “I tifosi avrebbero firmato per pareggiare qui, però alla fine si poteva uscire con l’1-0 – puntualizza Mou – prendendo invece un gol che potevamo evitare, ma è un risultato accettabile”. E le sue dichiarazioni diventano un possibile trend topic per la settimana che separa i giallorossi dal return match dell’Olimpico, già etichettato come duro per ambedue le squadre. “Prima della finale di Tirana, ce n’è un’altra da vincere a Roma”, dice il tecnico portoghese. #comeunafinale, insomma, dove conta solo vincere, per continuare a cullare il sogno Europa.

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