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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Fuori dallo stadio per 5 anni chi lancia insulti omofobi

Giro di vite della Federcalcio Messicana, più volte sanzionata dalla Fifa: Daspo quinquennale a chiunque verrà sorpreso ad intonare cori discriminatori durante le partite della nazionale messicana

La Federazione Messicana corre ai ripari per arginare quello che si sta rivelando un annoso e pressante problema. Il “Puto” urlato ai giocatori della squadra avversaria – spesso rivolto al portiere al momento del calcio di rinvio da fondo campo – è finito più volte nel mirino della Fifa, che dal 2016 ha già comminato ai sudamericani la bellezza di 17 multe, l’ultima delle quali per una somma pari a oltre 100mila dollari oltre ad obbligare La Verde a scendere in campo per due volte a porte chiuse (contro Giamaica e Usa, il 2 e 7 settembre, incontri valevoli per le qualificazioni mondiali).
Da qui, la scelta della FEMEXFUT, organo che gestisce il calcio in Messico, di bandire con un Daspo quinquennale qualsiasi tifoso sorpreso ad urlare cori omofobi durante le partite degli Aztecas, provvedimento che in futuro potrebbe anche trovare applicazione nei match dei vari tornei nazionali (dalla Primera alla Tercera Division).

“Non possiamo tollerare atti discriminatori. Non possiamo giocare in stadi vuoti. Invitiamo i nostri tifosi ad adottare queste misure, che rappresentano l'ultima mossa negli sforzi della Federazione per eliminare il coro rivolto ai portieri avversari e ha portato a sanzioni da parte della Fifa - ha dichiarato il numero uno federale Yon De Luisa – ma non e' un provvedimento volto ad evitare la rivendita, sebbene senza dubbio influirà su questo perché ora i tifosi, pur essendo muniti di biglietto, devono essere registrati per poter entrare”. Infatti, chiunque acquisti il tagliando di ingresso dovrà obbligatoriamente registrare le proprie informazioni personali e presentare un QR Code all’ingresso. Tale sistema di identificazione, unito ad una maggiore presenza degli addetti alla sicurezza sugli spalti, è volto a contrastare in maniera più severa tale fenomeno ed a espellere e “squalificare” i tifosi colpevoli di intonare il coro offensivo.

I cori omofobi sembrano essere diventati una sorta di costante nel calcio sudamericano, visto che tale infrazione ai codici di comportamento dei tifosi è stata contestata più volte anche ai sostenitori di Cile ed Honduras. I primi episodi risalgono addirittura a quasi vent’anni fa, ma si sono via via intensificati, con tanto di...ribalta mondiale in occasione dell’ultima kermesse iridata in Russia (a farne le spese il portiere della Germania, Neuer, nel corso della sfida del girone eliminatorio contro il Messico al “Luzhniki” di Mosca). E sembra che non accennino a diminuire, se si considera che in occasione del match della Concacaf Champions League 2021 tra Cruz Azul e Monterrey – disputato all’Azteca di Città del Messico – i tifosi del Cruz hanno più volte apostrofato l’estremo difensore avversario, obbligando l’arbitro ad interrompere il gioco, i giocatori a rientrare negli spogliatoi e lo speaker ad avvertire che in caso di nuova sospensione la gara sarebbe stata definitivamente fermata. In quel caso, il servizio d’ordine dello stadio ha provveduto ad espellere i tifosi colpevoli del coro, in ottemperanza al protocollo anti-discriminazione. E chissà che questo nuovo giro di vite della Federcalcio Messicana non riesca a guarire questa atavica e disturbante piaga.

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