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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La favorita

Mondiali 2022 Qatar, punti di forza e fragilità del Brasile

I verdeoro sognano di tornare sul tetto del mondo vent'anni dopo l'ultima volta

Non si nasconde, il Brasile di Tite. I verdeoro, che nella prima fase sono stati inseriti nel girone G insieme a Serbia, Svizzera e Camerun, vogliono tornare sul tetto del mondo vent'anni dopo l'ultima volta. La Seleçao, eliminata ai quarti di finale dal Belgio nel 2018, parte con i favori del pronostico ai Mondiali 2022, con i bookmakers che indicano proprio Neymar e compagni come i principali candidati al trionfo finale. E d'altronde il Brasile si presenterà in Qatar forte di un ruolino di marcia pressoché perfetto nelle qualificazioni, chiuse al primo posto senza incassare neanche una sconfitta in diciasette gare.

Tabellone Mondiali 2022 Qatar: calendario, data e orario tv (diretta Rai) di tutte le partite

Solidità e qualità offensiva, i punti di forza della formazione di Tite

Una formazione completa in tutti i reparti, quella plasmata da Tite. In attacco qualità e fantasia sono garantite da Neymar, Rapinha e dagli astri nascenti Vinicius e Rodrygo, già protagonisti in Spagna con la maglia del Real Madrid, chiamati a supportare i vari Richarlison, Gabriel Jesus, Martinelli e Pedro. Insomma, un reparto offensivo che offre al commissario tecnico un'ampia gamma di scelta con la possibilità di cambiare le carte in tavola anche a gara in corso: un fattore non di poco conto in una competizione così tirata.

In mezzo al campo, poi, la solidità di Casemiro, Fred, Fabinho, Bruno Guimaraes e Paquetà, tutti interpreti di sicuro affidamento. Per non parlare della difesa, diventata, in antitesi con la storia brasiliana, il vero punto di forza di questa Nazionale: Thiago Silva garantisce esperienza, Marquinhos unisce doti atletiche e tecniche, Alex Telles e Danilo sulle corsie esterne fanno della continuità di rendimento la loro arma migliore. Senza dimenticare le alternative Militao, Bremer, Alex Sandro ed il veterano Dani Alves, chiamato un po' a sorpresa da Tite. Ed in porta, infine, uno dei migliori al mondo, quell'Alisson che può concedere al ct il lusso di lasciare in panchina un altro big a livello internazionale come l'estremo difensore del Manchester City Ederson. 

Pressione e meno stelle assolute, le fragilità dei verdeoro

Questo Brasile, veri e propri punti deboli, non sembra averne. Probabilmente, rispetto a quello che conquistò il titolo nel 2002, quando in rosa c'erano fuoriclasse assoluti come Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho e Roberto Calros, il tasso tecnico complessivo è più basso e questo potrebbe incidere soprattutto nella fase a eliminazione diretta, quando il coefficiente di difficoltà, ovviamente, si alzerà non di poco. Altro possibile fattore negativo la pressione con cui storicamente devono fare i conti i verdeoro: in patria tutti non solo sognano, ma quasi chiedono la vittoria finale. E giocare con un simile peso sulle spalle può essere controproducente, come ricorda l'esperienza del 2014 quando la Selecao, nei Mondiali di casa, venne travolta da un incredibile 7-1 dalla Germania in semifinale in una partita entrata nella storia.

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