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Sabato, 20 Aprile 2024
Mondiali Qatar 2022

Mondiali 2022 Qatar, la probabile formazione della Croazia

Battuta nella finale della scorsa edizione dalla Francia, la nazionale biancorossa prova ancora a sorprendere, trainata dalla stella Modric e forte della qualità garantità dai vari Perisic, Kovacic e Brozovic

Quattro anni fa, in Russia, era arrivata fino in fondo, arrendendosi solo alla Francia nel match per il titolo. Ed erano stati in tanti a sperare in un epilogo diverso, nel compimento di un grande miracolo sportivo dalla parte della piccola Croazia. Che piccola lo è solo geograficamente, non certo per la capacità di sfornare talenti nel calcio e non solo, e miracolo di conseguenza lo sarebbe stato con i dovuti distinguo del caso, analizzando la qualità espressa sul rettangolo di gioco da interpreti di primo piano nel panorama calcistico. E non tragga in inganno il fiasco di Euro 2020, con l’uscita di scena negli ottavi o le difficoltà incontrate in Nations League, peraltro compensate dal girone di qualificazione iridato brillantemente superato con appena quattro gol subiti ed una sola sconfitta, incassata nel derby balcanico con la Slovenia.

Il c.t. Dalić è perfettamente cosciente che, per quell’aurea generazione che ha divertito e distillato prodezze, senza però riuscire ad alzare un trofeo, il Qatar sarà l’ultima chiamata. Così come sarà necessario trovare soluzioni convincenti al rebus in attacco, visto che un degno erede del corazziere Mandžukić si fatica a trovare e l’ostracismo nei confronti del rossonero Rebic rischia di depauperare la forza d’urto offensiva dei Vatreni. Nel Girone in cui la Croazia è stato ricompresa c’è il Belgio (a proposito di nazionali che non trovano adeguati riscontri del loro talento nei risultati), più il Marocco ed il Canada. Forse già in questa pool eliminatoria arriveranno indicazioni sul cammino dei biancorossi, chiamati a fare quel complicatissimo upgrade che li renderebbe non solo un collettivo bello da vedere, ma anche vincente.

La formazione della Croazia ai Mondiali

Superata la fase di sperimentazione, il tecnico dei croati dovrebbe riproporre il canonico 4-3-3 dove il centrocampo rappresenta la vera miniera di idee, palleggio, talento ed anche gol. Nella zona centrale del campo si sistemerà innanzitutto Luka Modric, che a prescindere dal soprannome di “Vinagre” (aceto) che gli hanno affibbiato i compagni di squadra del Real per la sua scarsa propensione ad accettare le sconfitte nelle partitelle di allenamento, è davvero un vino pregiato che migliora sempre più invecchiando. Al suo fianco, a sorreggere qualitativamente ma soprattutto quantitativamente la mediana c’è il chilometraggio illimitato offerto da Brozovic e le invenzioni di Kovacic. Le principali alternative – Vlasic e Pasalic - verranno spese sul versante destro del tridente, mentre dalla parte opposta agirà l’altro senatore Perisic (ma attenzione a Mislav Orsic, che a Zagabria ha fatto sfracelli con 13 reti e 8 assist in 27 presenze tra Superliga croata e Champions League).

E se davanti si spera che il miglior marcatore nella storia dell’Hoffenheim, Andrej Kramarić, riesca ad essere altrettanto performante con la maglia della nazionale (dietro di lui sgomitano gli ex Serie A Livaja, Petkovic e Budimir), in difesa ci si affida alla coppia giovane ma di notevole prospettiva composta da Sutalo e Gvardiol, quest’ultimo fresco di rinnovo al Lipsia con tanto di offerta respinta al mittente proveniente da Londra, sponda Chelsea, da dove erano pronti decine e decine di milioni di euro. A coprire le spalle ai due centrali c’è comunque l'inossidabile Dejan Lovren, mentre come esterni bassi agiranno lo scozzese Juranovic (militante nel Celtic) e il recuperato Borna Sosa, applicato in fase difensiva ma soprattutto assist-man delizioso (con lo Stoccarda ne ha sfornati 8 in tredici partite) che i top club continuano colpevolmente a snobbare. Tra i pali c’è Livakovic, che ha raccolto l’eredità del “monumento” Pletikosa.

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