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Martedì, 23 Aprile 2024
MONDIALI QATAR 2022

Mondiali 2022 Qatar, i cinque giocatori più giovani della competizione

La kermesse iridata permetterà anche di vedere all'opera cinque diciottenni d'assalto, una mini-pattuglia guidata da chi, come Gavi e Moukoko, si è già ritagliato uno spazio importante nel calcio internazionale

Sarà il loro primo mondiale, ad appena diciotto anni. Ma per i cinque giocatori più giovani della competizione, il Qatar potrebbe essere davvero più di una semplice passerella o una voce importante nel curriculum vitae calcistico. Breve viaggio alla scoperta dei “Gen-Z” che, nelle liste delle squadre di scena nella fase finale della kermesse iridata, figurano ai primi posti nella graduatoria del calciatori più “green” della competizione. Tra scommesse, potenziali rivelazioni e certezze.

Youssoufa Moukoko (Germania)

Compirà diciotto anni il giorno in cui si alzerà il sipario su Qatar 2022, e per portarlo via da Dortmund a gennaio – prima della scadenza naturale del contratto, a giugno 2023 - servirà una trentina di milioni. E’ Youssoufa Moukoko, professione punta centrale, il più giovane giocatore del mondiale, inserito nel listone della Germania in ossequio alla linea verde scelta per sorprendere. Nato a Yaoundé, capitale del Camerun, ma naturalizzato tedesco, è stato precoce in tutto: il Borussia lo pesca nel Saint Pauli dodicenne, la Nike a 14 lo mette sotto contratto, ventiquattro ore dopo il compimento del sedicesimo anno di età esordisce in Bundesliga (curiosità: prese il posto di Haaland…) e nel mese successivo brucia il record di esordiente più giovane nella storia della Champions e di marcatore più giovane della massima serie tedesca. E nei ritagli di tempo, si diverte a spaccare reti nei campionati giovanili: tra Under 17 ed Under 19, in casacca giallonera, sono 134 i gol in 79 partite. Straripante.

Garang Mawien Kuol (Australia)

Nato in Egitto a settembre del 2004, ma trasferitosi con la sua famiglia in Australia, è stato al centro di un duello di mercato nei mesi passati, vinto dal Newcastle - dove approderà al termine della kermesse iridata – a spese del Barcellona. Fratello di Alou, di tre anni più grande, che è già sbarcato nel vecchio continente (gioca a Stoccarda), esordisce con la maglia della prima squadra dei Central Coast Mariners a dicembre del 2021, nel quarto di finale della Australia Cup, e dopo appena sette minuti dal suo ingresso in campo segna subito nel 6-0 finale rifilato all’APIA Leichhardt. Entra in pianta stabile nella rosa del team che affronta la A-League – massima espressione del calcio australiano – e due mesi fa, nell’amichevole disputata dai Socceroos contro la Nuova Zelanda, colleziona la prima presenza in nazionale entrando negli ultimi venti minuti. Velocità e dribbling le sue armi migliori: da seguire.

Gavi (Spagna)

La sua fama lo precede. Gavi si presenta in Qatar con il Trofeo Kepa in tasca, assegnato nell’ambito della cerimonia del Pallone d’Oro al miglior Under 21 del Mondo, e fresco di rinnovo col Barcellona, a cui si è legato fino al 2026 passando da un ingaggio di poco meno di centomila euro a sette milioni lordi all’anno, con una clausola rescissoria di un miliardo di euro. Tra gli esordienti del Mondiale è probabilmente il più atteso, l’ultimo prodotto della Masia, l’accademia blaugrana, che nel settore nevralgico del rettangolo di gioco ha prodotto monumenti del calcio moderno come Xavi, Amor, Iniesta, Guardiola e Sergi Busquets. Saranno lui e Pedri il futuro del centrocampo del Barça: intanto, nella storia delle Furie Rosse, Gavi ha già il record di esordiente e marcatore più giovane, timbrati prima del compimento del diciottesimo anno di età, che lo rendono a tutti gli effetti un predestinato.

Jewison Bennette (Costarica)

Nella storia dei Los Ticos, si è già ritagliato un posticino. Perché Jewison Bennette, diciotto anni compiuti a giugno, è stato l’autore dell’assist illuminante che ha permesso a Campbell di segnare la rete nello spareggio contro la Nuova Zelanda, decisiva per permettere al Costarica di volare in Qatar. Ala sinistra brevilinea, si è messo in luce in patria con la casacca dell’Herediano, stesso club in cui ha militato il nonno Try, il quale ha anche collezionato più di venti presenze in nazionale. Jewinson lo ha sicuramente bruciato in precocità, avendo debuttato con la selezione del suo paese già lo scorso anno, a 17 anni e due mesi, un’ora da titolare nello 0-0 contro El Salvador. Il Sunderland, serie B inglese, ha puntato su di lui, acquistandolo ad agosto: minutaggio risicato – 9 presenze e 177 minuti – ma un rete pesante nel 2-2 col Watford a venti giorni dal suo arrivo in Inghilterra. Scommessa.

Bilal El Khannous (Marocco)

Nato in Belgio, a maggio del 2004, e già visto all’opera nelle selezioni giovanili dei Diavoli Rossi, ha deciso in questo 2022 di operare lo “switch” passando a rappresentare il Marocco, nazione da cui discende, prima nell’Under 20 e nell’Under 23 ed ora in prima squadra. Cresciuto nell’Anderlecht, su di lui ha scommesso il Gent che ha sedici anni gli ha fatto siglare il primo contratto da professionista. A fine luglio, in occasione della seconda giornata della Jupiler Pro League (la serie A belga) si è preso il posto da titolare sulla trequarti, e non lo ha più mollato. Agilità e visione di gioco le sue doti migliori: talento ancora acerbo, ma con notevoli margini di crescita anche dal punto di vista fisico ed atletico. Per i fantallenatori del mondiale, un credituccio da spendere senza indugio.

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