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Venerdì, 29 Marzo 2024
MONDIALI QATAR 2022

Mondiali 2022, undici metri di paura: è l'edizione (per ora) dove si sbaglia di più

Statistiche alla mano, tra quelli assegnati nei 120' di gioco e le esecuzioni nella lotteria dei rigori, sono stati falliti ben 13 penalty su 31. E nella lista di chi ha fallito in Qatar c'è anche Lionel Messi...

C’era una volta l’esultanza al momento dell’assegnazione di un rigore. C’era, appunto. Perché di massima non c’è più solo la punizione decretata dal fischio arbitrale che indica il dischetto, ma anche l’ansia per quella che, un tempo, era l’anticamera di una rete non sicura al 100% ma diciamo altamente probabile. Lo studio col supporto dei video, la preparazione dei portieri...sull’argomento tiratori ed anche un allenamento mirato stanno rendendo molto meno sicuro il tragitto del pallone dagli undici metri verso la rete. Ed i mondiali del Qatar stanno confermando tale tendenza, sia durante i 120’ che in quella lotteria post tempi regolamentari e supplementari, dove estrarre il biglietto vincente è sempre più complicato.

I dati, limitandosi alle rassegne iridate, sono particolarmente eloquenti, se si considera che nelle sette edizioni dal 1950 al 1974 calciare un rigore equivaleva ad una sentenza di sicura condanna per gli avversari, teorema dimostrato dal 100% di realizzazioni. Tale certezza è andata via via incrinandosi, con l’eccezione del 15 su 15 di Usa ‘94: già nei Mondiali di Argentina sono arrivati i primi errori, con la percentuale di successo che è progressivamente scesa col punto più basso dell’edizione 2010 in Sudafrica (6 falliti su 15). L’eredità lasciata da Russia 2018 alla kermesse qatariota è duplice: quella di quattro anni fa è stata la più...severa della storia, complice il Var, con ben 29 rigori fischiati, ma anche quella che ha fatto registrare il più alto numero di errori, ben 7.

Ed il cielo del Qatar, sopra quegli undici metri di passione, non sembra proprio schiarirsi: 56 le partite finora giocate, sedici i penalty fischiati, ma già cinque quelli falliti. A cominciare dal canadese Davies contro il Belgio per finire con il ghanese Ayew contro l’Uruguay: in mezzo, i tentativi andati a vuoto di Lewandowski in Polonia-Messico, di Sua Maestà Messi contro il polacco Szczesny che aveva precedentemente ipnotizzato anche Al Dawsari nella sfida contro l’Arabia Saudita. Addirittura sotto la soglia psicologica del 50% - con stati d’animo diametralmente opposti tra chi sta fermo sulla linea di porta e chi prende la rincorsa – la statistica relativa alle trasformazioni nella serie che decide il passaggio del turno: disco rosso per otto rigori su quindici, con il croato Livakovic attualmente primo con tre parate davanti al marocchino Bono, fermo a 2. In fondo, nel calcio moderno non è stato ancora brevettato il modo perfetto per tirarli. Cantona a parte, che sosteneva “Ho un modo infallibile di calciare i rigori: li metto dentro”. Per chi non come è King Eric, la gamba trema sempre un po’…

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