Messi si prende il Maracanà, la Francia si prende la storia
Nello stadio di Rio de Janeiro l'Albiceleste batte 2-1 la Bosnia con un super gol della "Pulga". La Francia si sbarazza dell'Honduras nella partita senza inni ma con la tecnologia
ROMA - Le premesse c'erano tutte. Nella terra del fùtbol bailado non avrebbe potuto essere altrimenti: nuove pagine della storia del calcio andavano scritte. Non sarebbe bastato qualcosa di semplice, ordinario. No. C'era bisogno di pazzia, follia, "anticonformismo". E le stelle stanno facendo il loro dovere, illuminando con lampi di classe cristallina il Cristo redentore del Corcovado.
Così succede che - scherzi del calendario - Lionel Messi da Rosario, con l'Albiceleste sul cuore, si prenda il Maracanà, lo stadio di Rio de Janerio, lo stadio di tutti i brasiliani. E succede che lo conquista con un gol dei suoi: uno di quelli in cui tocca il pallone un'infinità di volte e semina avversari per la strada fino ad aprire il piatto sinistro e mandare la palla in gol con annesso "bacio" al palo. Una luce di classe pura che dà all'Argentina - al minimo sindacale - una vittoria sulla cenerentola Serbia che si "regala" contemporaneamente un autogol - Kolasinac al 3' per l'1-0 - e il primo gol storico in un Mondiale con Ibisevic per il 2-1 finale.
Poco prima della "Pulga" era andato in onda il Karim Benzema show. Nella gara, con l'Honduras, in cui non vanno in onda gli inni per un guasto all'impianto audio - poveri francesi - l'attaccante del Real Madrid si diverte come un bimbo al parco giochi. Prima impallina il portiere avversario su rigore, poi lo costringe a un autogol e infine gli piega le mani. Per le statistiche fanno due gol, per Deschamps fanno due reti e trequarti di un bomber ritrovato. Per il malcapitato Honduras - malcapitate sono state anche le caviglie dei transalpini - fanno tre palloni nel sacco e tutti a casa.
Non prima, però, di aver ringraziato - si fa per dire - il coraggio della Fifa che ha lanciato per il Mondiale dei Mondiali il "goal line technology": uno strumento - sette telecamere per porta e cinquecento fotogrammi al secondo - che cancella per sempre il gol fantasma e che, ieri, ha chiarito tutti i dubbi sulla seconda rete della Francia. Almeno per chi la partita l'ha guardata in tv, perché allenatori, giocatori e spettatori hanno visto solo la prima immagine: quella in cui la diavoleria elettronica diceva chiaro e tondo "No gol". L'Honduras, a modo suo, è nella storia.