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Martedì, 23 Aprile 2024
Mondiali di calcio

Olanda-Messico 2-1, sorpasso Orange con Sneijder e Huntelaar

Un siluro di Sneijder e un rigore procurato da Robben, e gelidamente realizzato da Huntelaar, trasformano in un incubo il sogno messicano

L'Olanda dei vecchi legionari di Van Gaal non si arrende mai e batte 2 a 1 il Messico andato in vantaggio con Giovani Dos Santos. Una partita combattuta, sofferta, giocata in condizioni impossibili ai 35 gradi di Fortaleza con l'introduzione del cooling break e che il Messico conduce con autorità grazie a una difesa munita, due centrocampisti completi e scattanti come Guardado e Herrera, un attacco poco prolifico ma ben orchestrato dal 'miticò Peralta (eroe della finale di Londra 2012) e dalla prodezza di Giovanni Dos Santos. 

L'Olanda perde De Jong, la difesa a lungo patisce, va in confusione e in svantaggio e sembra perduta. Poi Van Gaal ridisegna la squadra (3-5-2, 4-3-3, 4-2-4) con Depay e Huntelaar e con un colpo di reni l'Olanda vola ai quarti con un finale non adatto ai deboli di cuore. È la vittoria dei veterani (manca all'appello il deludente Van Persie): Kuyt a 34 anni si improvvisa terzino, corre per 90' e non si arrende. Come Sneijder, opaco e gregario a lungo, e poi cecchino per il pareggio. Come Robben che non si fa incantare dai miracoli di Ochoa, dalle chiusure a lungo perfette di Marquez e si procura un rigore che l'altro veterano ex milanista Huntelaar, entrato da poco, trasforma senza panico. Il Messico recrimina perchè fa di più per per un'ora, ma poi cede spazio, chiede troppo alla sua difesa e il grande orgoglio dell'Olanda ribalta una gara complicata e proietta gli oranje ai quarti. 

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È un altro spot al calcio pur in condizioni climatiche impossibili. È la conferma che è il torneo dei numeri 10: dopo Messi, Neymar e James Rodriguez ecco Giovani e Sneijder. Fortaleza regala 35 gradi a Olanda-Messico con l'esordio del time out ai caldissimi mondiali brasiliani. L'Olanda perde dopo 8' De Jong per problemi muscolari e la rivoluzione con l'inserimento di Martins Indi e l'avanzamento di Blind. Sneijder insegue Salcido, Kuyt fa il terzino sulle sgroppate di Aguilar. Al 17' combinazione Peralta-Guardado-Herrera con tiro di poco fuori, al 23' Salcido costringe in angolo Cillessen. Dopo il cooling break la migliore occasione messicana al 42': tacco di Peralta, da Guardado a Giovanni per la respinta del portiere. Un errore di Marquez al 48' lancia Van Persie che serve Robben su cui rinvengono Marquez e Moreno, che si infortuna e esce rischiando il rigore.

 Ma l'assetto difensivo oranje scricchiola. E all'inizio della ripresa capitola per una prodezza di Giovani Dos Santos: al 3' palla in mezzo a sei avversari, controllo e sul secondo rimbalzo incrocia sul palo più lontano con una conclusione straordinaria. Van Gaal corre ai ripari inserendo il gioiello Depay. All'11' miracolo di Ochoa su angolo e conclusione a botta sicura di Ve Vrij. Il portiere respinge con le mani, il pallone colpisce il palo e l'occasione sfuma. Olandesi sfortunati anche al 15': Robben semina il panico e serve al centro Schneider, la cui conclusione viene rimpallata in angolo. Al 28' nuova prodezza di Ochoa: Robben scende come una freccia, salta Marquez come un birillo, il portiere esce e chiude lo specchio, quindi il tiro lo respinge tra l'incredulità arancione. 

Van Gaal prova l'ultima mossa, entra Huntelaar per Van Persie e l'Olanda con fede, passione, temperamento attacca a testa bassa. Al 43' Kuyt conquista testardamente un angolo: sulla parabola lunga Depay salta in cielo e fa da sponda per il siluro di Schneider che rimette in gioco gli oranje che completano la rimonta al 47': Robben scende lungo la linea di fondo e si fa atterrare da Marquez per il rigore. Huntelaar non si fa irretire da Ochoa: rincorsa, gran botta che spiazza il portiere, beffa i messicani e regala all'Olanda un quarto di finale che sembrava ormai sfumato.

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