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Martedì, 23 Aprile 2024

Andrea Maggiolo

Giornalista

Morire allo stadio per colpa dei lacrimogeni

Non si può morire per una partita di pallone. Quante volte l'abbiamo sentito dire? E quanto volte lo sentiremo ancora? La tragedia in Indonesia, una delle peggiori nella storia del calcio mondiale, scuote il mondo intero. L'altroieri allo stadio Kanjuruhan di Malang, nella provincia di Giava Orientale, al novantesimo è successo l'impensabile. Alla fine della partita, persa dalla squadra di casa per 3 a 2, i tifosi locali hanno invaso il campo cercando di aggredire i calciatori. Qualcuno ha attaccato anche gli agenti di polizia. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni che hanno rapidamente raggiunto gli spalti. Nella fuga precipitosa verso i pochi cancelli aperti, centinaia di persone sono state travolte o sono rimaste asfissiate. Almeno 170 morti e centinaia di feriti, un bilancio apocalittico. Secondo il diritto internazionale, i gas lacrimogeni possono essere usati solo per disperdere folle numerose e violente, quando altri mezzi si siano rivelati inefficaci. I gas lacrimogeni, sottolinea Amnesty International Indonesia, non dovrebbero mai essere usati in spazi chiusi o con limitate vie di fuga e in ogni caso si dovrebbe dare sempre un preavviso. Preavviso che ieri non c'è stato, è una delle poche certezze. Le stesse linee-guida della Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) proibiscono l’impiego dei gas lacrimogeni per controllare le folle.

Un'invasione di campo di questo tipo non è particolarmente insolita nel calcio indonesiano, dove le squadre sono regolarmente soggette a proteste anche violente. Ma in questa occasione, la polizia non ha aspettato neanche un minuto. Lo dimostrano le immagini. Nonostante non ci fosse il rischio di scontri tra tifoserie (i supporter ospiti erano stati banditi a causa di timori per la sicurezza), dalla tribuna stampa i giornalisti hanno visto i poliziotti prima manganellare, poi puntare armi contro i fan. Sono stati lanciati gas lacrimogeni sulla folla e la fuga si è trasformata in una calca infernale. Tutti sono scappati nella stessa direzione. Quindi la strage. Tra le vittime decine di bambini. La polizia, che ha definito l'incidente una "rivolta", sostiene di aver cercato di convincere i tifosi a tornare sugli spalti e di aver sparato gas lacrimogeni dopo che due agenti sono stati gravemente feriti (non è chiaro se ci siano stati decessi anche tra le forze dell'ordine). Se non fossero stati usati i gas, probabilmente il bilancio della nottata sarebbe stato comunque grave, ma non di queste proporzioni.

La violenza è una costante del calcio locale, amatissimo, più che visceralmente, nonostante la nazionale non si qualifichi ai campionati mondiali da 84 anni (prima dell'indipendenza). Nel 2018 il campionato venne sospeso dopo il decesso di Haringga Sirila, un tifoso del Persija picchiato a morte dai tifosi dei loro acerrimi rivali Persib Bandung. Due anni prima un tifoso del Persib di 17 anni, Muhammad Rovi Arrahman, ha subito la stessa sorte per mano dei tifosi di Jakarta.

L'anno prossimo l'Indonesia dovrebbe ospitare i Mondiali Under 20. La nazionale si è qualificata per la Coppa d'Asia 2023 e si presenterà sulla scena continentale per la prima volta da quindici anni a questa parte. Chiunque abbia assistito alle partite nel paese racconta che, sebbene possa essere un'esperienza elettrizzante, è anche spesso intimidatoria. Questo è, forse, il motivo per cui i primi report suggerivano che ci fossero stati scontri tra gruppi rivali di sostenitori. Non sarebbe stata la prima volta. Le squadre in trasferta a volte vengono scortate negli stadi su mezzi blindati. Ma in questa occasione erano presenti solo i tifosi dell'Arema Malang poiché quelli del Persebaya Surabaya erano dovuti restare a casa proprio per prevenire disordini. Le autorità in questi anni hanno provato a metterci una pezza, ma incompetenza, corruzione e cattiva gestione non hanno aiutato. In Indonesia sono stati fatti pochi tentativi per arginare il "sovraffollamento" degli stadi. Sabato le autorità hanno affermato che erano stati venduti 42.000 biglietti per un'arena che può contenere al massimo 38.000 spettatori. Alla Coppa d'Asia del 2007, per la partita tra Indonesia e Arabia Saudita, lo stadio Gelora Bung Karno era gremito all'inverosimile ben prima che altre migliaia di spettatori riuscissero ad entrare in qualche modo, per sedersi su gradini e passerelle.

I gruppi di tifosi già in passato hanno criticato le forze di sicurezza per l'abitudine di intervenire con violenza dentro agli stadi, e la polizia è stata accusata di aver picchiato a morte un tifoso di 16 anni, Muhammad Fahreza, in una partita tra Persija e Persela Lamongan nel 2016. Migliaia di compagni avevano organizzato una veglia funebre per il giovane e avevano mostrato cartelli che chiedevano la fine della brutalità della polizia contro i tifosi negli stadi. Servirà un'indagine approfondita per fare piena luce sulla strage di sabato sera. Ma per il paese che sogna di diventare il "Brasile d'Asia" del calcio, quella di due giorni fa resterà una macchia indelebile.

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