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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Nazionale, l’inutile caccia all’eroe per la qualificazione ai Mondiali

Balotelli, Lucca, Joao Pedro sono alcuni dei nomi spuntati per trascinare l’Italia ai Mondiali, di cui Mancini però non ha bisogno

Ci risiamo, come nel 2017 l’Italia dovrà passare dai playoff per cercare la qualificazione ai Mondiali. Gli azzurri non sono riusciti a chiudere al comando il girone e così a marzo affronteranno due gare che decreteranno se saranno protagonisti in Qatar oppure, per la seconda volta di fila, guarderanno i Mondiali alla tv. Il 26 novembre il sorteggio deciderà contro chi la Nazionale dovrà vedersela, la speranza è che l'urna sia benevola, non tanto per la troppo paura di questo o dell'altro avversario, ma per non passare quattro lunghi mesi con l’incubo di Cristiano Ronaldo o della Svezia con cui abbiammo un contro aperto.

L’eroe che non serve alla Nazionale per la qualificazione ai Mondiali

Fin dal giorno dopo il brutto pari di Belfast è scattata da più parti la caccia all’eroe, al salvatore della Patria, colui che trascini gli azzurri in Qatar. Il centravanti è il più grosso problema di Mancini, Immobile segna a raffica con la Lazio, ma in azzurro la sua media realizzativa crolla, Belotti ritroverà la forma migliore con il passare dei mesi, ma anche lui non ha un gran feeling con la Nazionale.

Piovono quindi le candidature: si va dalla giovane promessa del Pisa Lucca, bomber cadetto e della Nazionale Under 21, zero presenze in Serie A, a Mario Balotelli, mai convocato da Roberto Mancini, incapace di fare la differenza con le maglie di Monza e Brescia e finito in in Turchia per rilanciarsi. Supermario ha talento, su questo non ci piove, ma marzo non potrà essere il mese delle scommesse per l’Italia e lui è sempre una scommessa. L’ultimo nome uscito è quello di Joao Pedro, azzurrabile e bomber del Cagliari, con grande qualità e molti gol nelle gambe, come dimostrano le ultime stagioni a Cagliari.

Mancini ha bisogno di ben altro

La realtà è che Roberto Mancini non ha bisogno di un eroe, di un salvatore della Patria o di come lo si vuole chiamare. Il tecnico azzurro dovrebbe solo avere al suo fianco tutto il movimento, club in primis. La Nazionale si giocherà il tutto e per tutto il tra il 24 e il 25 marzo, la Serie A dovrebbe scendere in campo il 20 e l’idea di spostare la giornata di campionato è stata definita da Gravina, presidente della FIGC, “molto complicata” per un calendario troppo fitto di impegni per i club.

E allora forse più di un eroe, avremmo bisogno che le società si mettessero per una domenica da parte, schierandosi con la Nazionale per dare a Mancini più tempo per preparare le due partite fondamentali per tutto il mondo del calcio italiano.

Oltre a questo ci sarà bisogno di un pizzico di fortuna in più rispetto alle ultime settimane. L’Italia con i suoi undici titolari e lo spirito mostrato all’Europeo, non deve avere paura di nessuno. Fondamentale però sarà arrivare all’appuntamento dell’anno con Verratti, vero e proprio valore aggiunto e Spinazzola, l’uomo che parte da lontano per sparigliare le carte della partita, anche se questa è molto bloccata.

Insomma l’Italia non ha bisogno di un singolo, ma deve ritrovare coloro che già sanno fare la differenza e tornare ad essere la squadra umile, ma senza limiti alle proprie ambizioni, della scorsa estate. Ricordandosi che non siamo gli unici ad avere paura di restare fuori dal Mondiale, anche tutte le altre per quattro mesi avranno i propri incubi, e statene certe, per molti, quell’incubo sarà colorato di azzurro.

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