Serie A, arriva il protocollo ''anti-Asl'': quarantena soft e stop con il 35% dei positivi
Le nuove norme ridurranno la discrezionalità delle Asl, permettendo una gestione più uniforme dei contagi dopo il caos delle ultime settimane: ecco quali sono le principali novità
Dopo il caos scatenato dall'impennata di contagi tra i calciatori di Serie A, che tra partite rinviate e ricorsi ha di fatto stravolto le ultime due giornate di campionato, è in arrivo un nuovo protocollo per il mondo dello sport. Il documento presentato dalla sottosegretaria Valentina Vezzali alla Conferenza Stato-Regione è stato approvato e prevede diverse novità, dallo stop alle gare legato alla percentuale dei positivi in rosa, fino alla quarantena ''soft'' per chi entra in contatto con un positivo.
Stop alle gare con il 35% dei positivi
Il nuovo protocollo prevede lo stop alla squadra con il 35% degli atleti positivi. Questa è la soglia individuata per evitare che le Asl intervengano come è successo nelle ultime giornate del campionato di calcio. Dopo l'approvazione della Conferenza Stato-Regioni è atteso il via libera del Cts.
Proprio sulla percentuale dei contagiati in rosa si era espresso anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: ''Sull'arrivo a breve di un nuovo protocollo Covid per il calcio, c'è un percorso avviato con questo mondo, in questi casi occorre creare omogeneità nel Paese. Quindi stabilire regole e protocolli precisi e per questo c'è un percorso avviato con la Lega Calcio, le Regioni e il ministero della Salute e confido che nei prossimi giorni si possa arrivare a un nuovo protocollo che farà chiarezza. Si parla di una percentuale del 30-35% di contagiati nelle squadre e potrebbe essere un parametro che ci permetta di arrivare ad una mediazione".
Quarantena soft e nuove regole
Nei tre punti su cui è articolato il protocollo, si spiega che è necessario:
- Prevedere per la sorveglianza l'utilizzo di tamponi antigenici e/o molecolari, nel rispetto dei criteri definiti dal Ministero della Salute.
- In presenza di un caso positivo all'interno del Gruppo Squadra, il positivo viene messo in isolamento, monitorato e controllato cosi come previsto dalla normativa sanitaria nazionale. I contatti ad alto rischio saranno sottoposti a test antigenico ogni giorno per almeno 5 giorni e obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in tutti i contesti in cui non viene effettuata attività sportiva. Il protocollo si applica indipendentemente dallo stato vaccinale. Va comunque effettuato un test antigenico con esito negativo 4 ore prima della gara. Ai contatti a basso rischio (soggetti che entrano in contatto con il Gruppo Squadra anche in maniera non continuativa) si applicano le misure previste dalle indicazioni ministeriali, anche in relazione allo stato vaccinale. È raccomandato l'utilizzo della mascherina Ffp2.
- Prevedere che con il raggiungimento di un numero di positivi superiore al 35% dei componenti del Gruppo Atleti venga bloccato l'intero Gruppo Squadra.
Vezzali: "Regole per un regolare svolgimento dei campionati"
Il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali ha accolto di buon grado l'intesa raggiunta sul protocollo anti covid nello sport nella Conferenza Stato-Regioni: "Grazie al lavoro di squadra svolto assieme ai ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza e con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, si è giunti ad un documento che consente di avere una procedura uniforme per tutte le autorità sanitarie locali e quindi di garantire il corretto e regolare svolgimento dei campionati".
"In attesa delle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico - ha concluso Valentina Vezzali - esprimo la mia soddisfazione per un risultato importante raggiunto attraverso l'ascolto delle esigenze del mondo dello sport, per il tramite delle Federazioni interessate, che ha permesso di dare una risposta rapida ad una esigenza emersa dalle criticità vissute in questi giorni".