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Giovedì, 28 Marzo 2024
Serie A

Fiorentina, Prandelli si dimette e lascia il calcio. La lettera: "E' cresciuta un'ombra dentro di me"

Torna Iachini a Firenze. Il tecnico lascia la panchina viola dopo il ko interno per 2-3 contro il Milan: "Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne"

Cesare Prandelli non è più l'allenatore della Fiorentina. Il tecnico, nella mattina odierna, martedì 23 marzo, ha infatti rassegnato le proprie dimissioni, giunte dopo il ko interno per 2-3 contro il Milan nell'ultima giornata di campionato. Al suo posto pronto a tornare Giuseppe Iachini, esonerato lo scorso 9 novembre ed ancora sotto contratto con i viola. Spetterà quindi all'ex allenatore, tra le altre, di Empoli e Palermo guidare i toscani verso la salvezza in queste ultime dieci giornate di campionato.

Prandelli, ritorno amaro a Firenze: soltanto cinque vittorie

Prandelli, tornato a Firenze proprio lo scorso 9 novembre al posto dell'esonerato Iachini dopo l'esperienza tra il 2005 e il 2010, è rimasto seduto sulla panchina dei viola per 21 gare, durante le quali ha raccolto cinque vittorie, sei pareggi e dieci sconfitte. Un rendimento al di sotto di quelle che erano le aspettative iniziali, con l'ex commissario tecnico della Nazionale che era stato chiamato da Commisso per traghettare la squadra in una posizione di classifica tranquilla e lontana dalla zona retrocessione.

La lettera di Cesare Prandelli

"È la seconda volta che lascio la Fiorentina - si legge nella missiva con cui Prandelli saluta Firenze - La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me".

"La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra.  In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire".

"Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono". 

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