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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

La Roma e il sottile confine tra un anno memorabile ed uno da dimenticare

Tre gare alle fine dells stagione: per i giallorossi la possibilità di chiudere al quinto posto con una coppa in bacheca, ma anche finire all'ottavo posto ed in caso di sconfitta col Feyenoord - nella finale di Conference - essere esclusi dall'Europa

Niente drammi. Oppure “calma e gesso”. Diverse le formule utilizzabili, unica la sostanza: quella insomma che deve trovare applicazione concreta, riscontro nei fatti. Per la Roma sconfitta a Firenze è il momento di una riflessione, che non sia però l’anticamera di un’indagine, o peggio ancora di un processo finalizzato a trovare presunti colpevoli per un passo falso che, questo sì, cambia volto al rush finale per assicurarsi un posto in Europa. Quel posto che, in caso di vittoria al “Franchi”, sarebbe stato sicuro visto che un eventuale arrivo a 62 alla pari con la Fiorentina avrebbe privilegiato i giallorossi grazie al miglior bilancio negli scontri diretti.

Nella penultima trasferta in campionato, a pesare nell’arco della gara è stata senza dubbio la miglior freschezza dei viola, unita al micidiale uno-due piazzato nel primo quarto d’ora (agevolato da un’interpretazione arbitrale controversa – ormai una irritante consuetudine – che ha portato al rigore dell’1-0) il quale ha spianato la strada al successo della formazione di Italiano. Che, va detto, ha solo quest’ultimo scorcio di campionato da contemplare nell’agenda, dopo l’uscita di scena nella semifinale di Coppa Italia. Ed invece, al netto dello sforzo fatto dal punto di fisico, per la Roma superare il doppio confronto col Leicester ha significato attingere copiosamente dal serbatoio delle energie mentali, correndo quindi il rischio di rimanere in riserva proprio a Firenze.

Volgendo lo sguardo ai 180’ che separano i giallorossi dal termine del campionato, le buone notizie sono fondamentalmente due. La prima è che la squadra di José Mourinho sarà, in tutto e per tutto, arbitro del proprio destino. Per avere la certezza, a prescindere dalla finale di Conference, di disputare l’anno prossimo l’Europa League, basterà battere in casa sabato prossimo il Venezia (contro una formazione che deve per forza fare bottino pieno per non retrocedere matematicamente) e ripetersi nella giornata conclusiva a Torino. Di sicuro più facile a dirsi che non a farsi, ma il calendario a questo proposito sembra sorridere più ai giallorossi che non alle dirette concorrenti: con riferimento all’Atalanta attesa dal Milan capolista, ma anche alla Lazio (quinta con tre punti di margine da difendere) ed alla Fiorentina che si troveranno di fronte la Juventus.

Il secondo aspetto positivo è legato ad una classifica avulsa che premia i giallorossi. In un ipotetico arrivo a pari punti di tutte e quattro le squadre ricomprese tra il quinto e l’ottavo posto, il miglior bilancio negli scontri diretti sorride proprio alla Roma, che finirebbe prima nel “girone” a quattro e tornerebbe ad occupare così la quinta piazza. Un eventuale “testa a testa” con Lazio ed Atalanta premierebbe ancora i “lupi”, mentre chiudere appaiati alla Fiorentina (3-1 all’andata e 0-2 al ritorno, stessi punti quindi e stesso numero di marcature) obbligherebbe il ricorso alla differenza reti complessiva, ancora in divenire ma che al momento vede i toscani dietro di quattro gol. Il tutto escludendo, ovviamente, l’eventuale vittoria finale di Conference a Tirana, che potrebbe bypassare ogni calcolo regalando alla Roma un posto nell’Europa League 2021/2022.

Per preparare al meglio l’appuntamento, Mourinho ha anche proposto di anticipare l’ultimo turno di Serie A a Torino, ipotizzando venerdì 20 maggio come data che permetterebbe alla sua squadra di preparare con calma la sfida col Feyenoord. “La regola della Serie A è che le gare con lo stesso obiettivo si giochino in contemporanea - ha dichiarato l’amministratore delegato della Lega Calcio, Luigi De Siervo – ma analizziamo ogni possibilità”. Esattamente come i giallorossi, che a tre incontri dal termine della stagione si trovano da una parte un quinto posto finale ed una coppa in bacheca, e dall’altra un’ottava posizione – con conseguente esclusione dalle manifestazioni continentali del prossimo anno - ed una delusione europea. Un confine sottile, quello che separa una stagione memorabile da una che si chiuderebbe con un segno “meno”, lungo il quale muoversi con tutte le cautele del caso.

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