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Sabato, 20 Aprile 2024
Il commento

Salernitana, quando lo scaricabarile non paga: ecco perché non era tutta colpa di Castori

I granata, sulla cui panchina ha fatto il proprio esordio Colantuono, sono stati travolti all'Arechi dall'Empoli

È notte fonda in casa Salernitana. I granata, nella nona giornata di Serie A, sono stati travolti dall'Empoli, che ha passeggiato all'Arechi più di quanto dica il 2-4 finale. Dopo appena tredici minuti i toscani erano infatti già avanti di tre reti, chiudendo il primo tempo addirittura sullo 0-4. Soltanto nella ripresa, a gara ormai compromessa, i campani hanno abbozzato una reazione, approfittando anche del fisiologico calo di tensione degli azzurri. Un esordio quindi disastroso per Colantuono, subentrato in settimana all'esonerato Fabrizio Castori, cacciato via con un comunicato privo di stile (per usare un eufemismo), ma non l'unico responsabile di una stagione, almeno fin qui, da incubo.

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Salernitana, non era tutta colpa di Castori: l'inutile scaricabarile della società

"La squadra ha potenzialità, ma il tecnico non riesce a sfruttarle complice un atteggiamento troppo remissivo e rinunciatario". Questo, in estrema sintesi, il pensiero espresso dal club nel lungo comunicato stampa con cui è stato annunciato l'esonero di Castori. Una caduta di stile ai limite dell'incredibile, che rischia di gettare soltanto fumo negli occhi ad una tifoseria calda e passionale, che merita di vivere la Serie A in maniera diversa. Perché è facile scaricare le colpe sull'allenatore, ma, come ben ha dimostrato la partita con l'Empoli, la squadra è quello che è: non basta mettere un fuoriclasse ormai sul viale del tramonto come Ribery per raggiungere la salvezza, così come non basta l'acquisto di Simy, reduce sì da una stagione strepitosa al Crotone, ma pur sempre in una squadra retrocessa con largo anticipo.

La rosa della Salernitana, inutile girarci intorno, è tra le più deboli del campionato e la salvezza potrà essere raggiunta soltanto con un ambiente compatto e unito, che sappia stringersi in un pugno negli inevitabili momenti di difficoltà. Lo scaricabarile, se si vuole mantenere la Serie A, non serve a niente.

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