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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Cinque semifinaliste in Europa: il calcio italiano è tornato di moda?

Record per il nostro Paese tra Champions, Europa League e Conference. Una tra Milan e Inter sarà in finale. Il sogno è un clamoroso triplete...

Italia 5, Inghilterra 2, Spagna, Germania, Olanda, Svizzera 1. Diamo i numeri? No. Sono le rappresentanti dei Paesi ancora in corsa nelle semifinali delle tre coppe europee. Il calcio italiano sta tornando di moda? Pare di sì. Una semifinale tutta nostra in Champions League, l’affascinante derby di San Siro tra Inter e Milan, che significa avere già una squadra in finale (la vincente troverà una tra Real e City per una sfida sulla carta impossibile, ma dai risvolti tecnici, economici e mediatici stellari). Due semifinaliste in Europa League, entrambe attrezzate per provare a vincere il titolo, Juventus e Roma (ora attese rispettivamente da Siviglia e Bayer Leverkusen). Una in Conference, la Fiorentina, che ha davanti l’ostacolo non insormontabile del Basilea per provare a giocarsi in finale la terza coppa in palio, che brilla dall’estate scorsa nella bacheca della Roma. Diciamocela tutta: il successo di Mourinho, un anno fa, ha riacceso la nostra voglia di esserci, ha risvegliato ambizioni che sembravano ormai spente. “Yes, we can”, avranno pensato presidenti, direttori e allenatori, vedendo i giallorossi alzare al cielo quella prima storica Conference a Tirana contro il Feyenoord.

Eccoci di nuovo qua, dunque. Ad un passo dalle vette del calcio europeo. Il momento più alto del nostro pallone malconcio e sgonfiato dalla vittoria degli Azzurri a Wembley nel 2021. In mezzo, il secondo Mondiale di fila mancato dalla nostra Nazionale. I guai giudiziari della Juventus (e non solo, guardando all’inchiesta da poco archiviata sulle plusvalenze) o quelli finanziari dell’Inter. Il ct Mancini senza punte che va a pescare un nuovo bomber oriundo da un anonimo club di media classifica in Argentina. Da qualche tempo ci sembrava di essere finiti in un tunnel senza uscita.

E invece no: le nostre squadre di club sono ancora capaci di fare la voce grossa in mezzo alle grandi d’Europa. I criticoni sono già pronti a rialzare la cresta: “Vanno avanti squadre italiane imbottite di stranieri. Come si fa a parlare di rinascita del nostro calcio?”. Discorsi da bar, superati dalla storia. Avere squadre al top a livello europeo significa ridare slancio al movimento, incassare, investire, attrarre. Chi? I grandi campioni, gli sponsor, ma anche i giovani impegnati oggi nei nostri vivai. Ecco perché di rinascita vera e propria si tratta. Per celebrarla, però, ci vorrebbero un po’ di successi. Non solo semifinali, ma finali e magari titoli.

Il sogno è la Champions, naturalmente. Qui il tabellone ha aiutato un po’, con il quarto di finale tutto italiano Milan – Napoli e il sorteggio non impossibile capitato all’Inter (Benfica), che ha evitato d’incrociare presto le astronavi Real e City, ma anche Bayern Monaco o Psg, nei turni precedenti. Ma anche il tabellone fa parte del gioco, e quando lì le cose si mettono bene, noi italiani sappiamo quasi sempre approfittarne. Immaginare oggi una delle due milanesi alzare al cielo la Champions in faccia a Ancelotti o Guardiola sembra davvero fantacalcio, ma qualche carta da giocare ce l’abbiamo anche noi in una gara secca come la finale più bella d’Europa.

Se poi volessimo davvero (ri)prenderci lo scettro del continente, allora ci piacerebbe vedere Juventus – Roma in finale di Europa League e la Viola contro West Ham o AZ in Conference. Chiudiamo gli occhi e sogniamo: l’Italia ha davanti anche un possibile, unico, triplete. Eh sì, siamo tornati di moda.

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