Serie A, dopo le polemiche gli arbitri cambiano rotta sui rigori
Le polemiche sugli arbitri in Serie A sono diventate sempre più roventi con rigori dubbi e tante espulsioni, ora si cambia.
Dopo le ultime due settimane di fuoco è arrivato il momento di cambiare. Gli arbitri sono nel mirino soprattutto degli allenatori, domenica scorsa sono arrivati quattro cartellini rossi per i mister delle squadre di Serie A, probabilmente un record. Da quel momento si sono generate molte polemiche, con Gasperini che è passato subito all’attacco, così come Spalletti anche se in maniera più pacata rispetto al collega.
Gli arbitri di Serie A cambiano, le regole anti polemiche in Serie A
Al di là dei singoli episodi, di cui si è lamentato anche Andreazzoli nel post Empoli-Inter, tutti i tecnici hanno rilevato una mancanza di comunicazione con le giacchette nere. Per questo nella stanza dei bottoni degli arbitri di Serie A è stata lanciata un nuova direttiva: più comunicazione e meno pugno duro, scelta come strada a inizio stagione per proteggere i direttori di gara più giovani.
Dovranno parlare di più gli arbitri, spiegando agli allenatori e ai giocatori le proprie scelte, mantenendo sempre la propria autorità in campo, il compito non è per niente facile, ma alla fine è quello che hanno chiesto tutti e quindi anche gli altri interpreti in campo dovranno dare una mano, altrimenti il periodo nero non finirà.
Cambia la linea degli arbitri sui rigori in Serie A
Il secondo grosso cambiamento, rivelato oggi da La Gazzetta dello Sport, sarà sui rigori. La Serie A detiene il record delle massime punizioni in Europa, non tutte sono chiare e lampanti e così si alimentano altre polemiche. Così anche in questo caso dopo dieci giornate cambia la linea: niente più massima punizione per tocchi lievi o peggio per quei falli che arrivano perché è l’attaccante a cercare il difensore e non il contrario.
Insomma niente più rigore per tocchi lievi, l'infrazione deve essere chiara, annuncio che in realtà era già stato fatto a inizio stagione ma che è finito nel dimenticatoio in fretta. Su questo aspetto dovrà essere migliore anche il corrodinamento tra l’arbitro in campo e la VAR. Chi è davanti allo schermo dovrà avere lo stesso metro di chi è in campo sempre, in ogni partita e con ogni squadra, altrimenti le polemiche non si placheranno mai.