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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'annuncio

Mihajlovic si ferma ancora. "La malattia è tornata, ma sono pronto a darle un'altra lezione"

Nella conferenza stampa convocata d'urgenza, l'allenatore del Bologna spiega che sarà costretto ad affrontare un nuovo percorso terapeutico per sconfiggere quella leucemia che lo aveva colpito nell'estate di tre anni fa

“Il percorso della vita è fatto di rettilinei, curve, buche improvvise. Si può cadere, ma si deve sempre trovare la forza di rialzarsi”. Sono le parole del tecnico del Bologna, Sinisa Mihajlovic, in merito alle sue condizioni di salute, pronunciate nel corso di una conferenza stampa convocata di urgenza in mattinata. Era l’11 luglio 2019 quando l’attuale allenatore della formazione felsinea scoprì di essere gravemente malato, dopo gli esami diagnostici che avevano rilevato una forma di leucemia mieloide acuta.

Le parole del tecnico

“Come sempre gioco a viso aperto – ha dichiarato Mihajlovic – e svolgo ciclicamente analisi approfondite dopo la malattia. In questi anni la ripresa è stata ottima (il tecnico serbo è stato anche sottoposto ad un trapianto di midollo nell’ottobre di tre anni fa, ed ha inoltre sconfitto il Covid a settembre 2020 ndr) ma purtroppo dalle ultime analisi sono emersi dei campanelli di allarme e c'è il rischio di una ricomparsa della malattia. Mi è stato consigliato un percorso terapeutico che possa eliminare sul nascere questo problema. Non entrerò in tackle su un avversario lanciato, giocherò di anticipo per non farlo partire. Devo dire che questa malattia è molto coraggiosa se vuole di nuovo affrontare uno come me. Si deve sempre trovare la forza per rialzarsi e intraprendere il cammino, quindi all'inizio della prossima settima sarò di nuovo ricoverato al Sant'Orsola”.

Mihajlovic ha inoltre chiesto che la sua privacy venga rispettata (“Lasciate all’uomo Sinisa le sue esigenze”) e non ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, sottolineando ancora la sua volontà di lottare insieme ai suoi ragazzi, pur non potendo al momento garantire la sua presenza al fianco della formazione rossoblu. “Farò di tutto per accorciare i tempi – prosegue Mihajlovic - ma dovrò saltare alcune partite. Non è stato un inizio di 2022 fortunato, ma non dobbiamo piangerci addosso. I ragazzi non mi deluderanno, nessuno di noi mollerà di un centimetro, risaliremo e io tornerò con la squadra. Ringrazio i dirigenti e tutta la società per la vicinanza, chiedo ai tifosi di sostenerli e di aiutarli, durante la settimana ed in partita, e sono certo che il supporto del pubblico non mancherà. E sempre forza Bologna”.

Nel libro autobiografico, “La partita della vita”, Sinisa aveva raccontato la sua esperienza in maniera schietta, diretta, mettendo a nudo fragilità e paure al cospetto dell'avversario più difficile mai incontrato. “La malattia mi ha migliorato molto – ha scritto – perché prima ero un uomo troppo duro, un divisivo. Ma dopo la scoperta del cancro ho unito le persone a me più care perché lottassero con me”. E c’è da credere che tutti, nessuno escluso, lo faranno ancora. Al suo fianco.

Chi è Sinisa Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic è nato a Vukovar il 20 febbraio 1969, da madre croata e padre serbo. Da giocatore è esploso con la casacca della Stella Rossa Belgrado, con cui ha conquistato la Coppa Campioni nella primavera del 1991. Arriva in Italia alla Roma nel 1992: con la formazione giallorossa mette insieme sessantanove presenze e sette gol. La sua avventura in Italia prosegue con le maglie di Sampdoria, Lazio e Inter, e nel massimo campionato italiano arriverà complessivamente a collezionare 433 gettoni realizzando 61 reti, la maggior parte delle quali siglate su punizione, confermandosi uno dei migliori interpreti del panorama mondiale sulle esecuzioni da calcio piazzato. Nel suo palmares figurano anche tre campionati jugoslavi, due scudetti, tre Supercoppe italiane e quattro Coppe Italia, in campo internazionale ha inoltre alzato la Coppa Intercontinentale e con i biancocelesti una Coppa delle Coppe ed una SuperCoppa.
Dopo aver concluso la sua esperienza con la maglia della nazionale (58 presenze e 10 gol) e successivamente con il calcio giocato, è diventato allenatore sedendosi – da novembre 2008 - sulle panchine di Bologna, Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan e Torino, con una parentesi da c.t. della Serbia tra il 2012 ed il 2013. Dal gennaio 2019 è il tecnico dei rossoblu, attualmente al dodicesimo posto in campionato con una sola vittoria in questo 2022, 6 sconfitte e 4 pareggi. La prossima sfida in campionato i rossoblù la giocheranno a San Siro contro il Milan capolista al rientro dalla sosta il prossimo 4 aprile.
Dal febbraio del 1995 è legato ad Arianna Rapaccioni, romana ed ex soubrette televisiva, poi sposata nel luglio del 2005. Da questa relazione ha avuto cinque figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dushan e Nicholas. Nel 2021 diventa nonno di una bambina, Violante, nata dalla relazione tra la figlia Virginia e il calciatore Alessandro Vogliacco.

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