rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Calcio

Siviglia, alla scoperta degli avversari della Roma nella finale di Europa League

A Budapest il club andaluso proverà a vincere il trofeo per la settima volta, mantenendo così immacolato il record nelle finali disputate nella competizione (sei vittorie su sei)

E’ considerata, legittimamente, la regina della Coppe europee. Non tanto per il numero complessivo di titoli continentali conquistati, quanto per il suo impeccabile record (sei finali vinte su sei) che la indica come il top team dell’Europa League. Alla Roma il compito di sfatare il tabù Siviglia, squadra andalusa che dopo aver salutato lo scorso novembre la Champions League (eliminata da Manchester City e Borussia Dortmund), è riuscita nuovamente da febbraio a maggio a tornare ancora una volta a giocarsi la partita che mette in palio il trofeo. Soffrendo, come ha dimostrato più volte di saper fare: capitalizzando i successi interni nei turni con PSV Eindhoven e Fenerbahce – eliminate per la differenza reti dopo la vittoria casalinga e la sconfitta esterna – e superando in semifinale la Juventus ai supplementari, non prima di aver estromesso il Manchester United nei quarti.

Il primo sigillo della serie dei trionfi biancorossi è arrivato in concomitanza con i festeggiamenti del centenario del club, nel 2005. Successo rotondo in finale (4-0 al Middlesbrough) in quella che si chiamava ancora Coppa UEFA, bissato l’anno seguente ai rigori nel derby iberico contro l’Espanyol, preludio due mesi più tardi al centro nella Supercoppa europea con il 3-0 al Barcellona detentore della Champions. Dopo alcuni anni di digiuno, l’apertura di un ciclo continentale all’insegna del successo: ancora ai rigori contro il Benfica nella finale di Torino del 2014, 3-2 a Varsavia agli ucraini del Dnipro (giustizieri del Napoli) nel 2015 dopo aver eliminato la Fiorentina in semifinale, e nel 2016 quinto titolo – terzo consecutivo – arrivato con il netto 3-1 nella finalissima di Basilea rifilato al Liverpool di Klopp. La sesta Europa League è invece targata 2020, con il format riveduto e corretto in una Final Eight disputata a porte chiuse in Germania a causa della pandemia di Covid 19, e conclusa con il successo del Siviglia per 3-2 sull’Inter, seconda squadra italiana battuta nell’edizione dopo la Roma agli ottavi sul neutro di Duisburg.

Nella stagione attuale, il Siviglia ha trovato tatticamente solidità con il passaggio al 4-2-3-1, modulo che ha tra l’altro permesso di raddrizzare un campionato che la vedeva pericolosamente scesa nella classifica della Liga. I ventuno punti messi in cassaforte nelle ultime dieci uscite (con l’unica sconfitta subita contro il Girona ad inizio mese) hanno risollevato le sorti della formazione allenata da José Luis Mendilibar, che annovera tante vecchie conoscenze del calcio italiano, dal “Papu” Gomez a Suso, passando per Alex Telles e Lamela, ma anche elementi che hanno scritto pagine importanti del calcio continentale come il trentasettenne capitano Jesús Navas (già campione europeo e mondiale con la Spagna) e l’ex Barça Ivan Rakitic. Nei due estremi dello schieramento, un tocco di quel Marocco che ha impressionato alla recente Coppa del Mondo di Qatar 2022: il portiere Bono (lo scorso torneo votato miglior estremo difensore della Liga) e la punta centrale Youssef En-Nesyri, con diciotto reti il miglior realizzatore dei biancorossi in stagione.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siviglia, alla scoperta degli avversari della Roma nella finale di Europa League

Today è in caricamento