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Venerdì, 19 Aprile 2024
Segnali incoraggianti

Come sta Tacconi: "Ha sollevato le dita per la vittoria della Juve"

Il post carico di speranza condiviso sui social da Andrea Tacconi, figlio dell'ex portiere della Juventus e della Nazionale: "Un segnale molto importante, il percorso è lungo ma ce la faremo"

Un segnale importante, uno di quelli che attendono con ansia i familiari e gli amici di Stefano Tacconi, l'ex portiere della Juventus e della Nazionale ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Alessandria dal 23 aprile dopo essere stato colpito da ischemia. A d aggiornare tutti i tifosi e gli appassionati di sport in apprensioni per le condizioni del 64enne è il figlio Andrea attraverso i social network: "Oggi segnale molto importante, alla mia frase “la Juve ha vinto” papà ha sollevato le dita in segno di vittoria. Il percorso è lungo ma ce la faremo". Il post su Facebook è stato inondato dai commenti degli utenti, che tra messaggi di affetto e di speranza fanno sentire la loro vicinanza all'ex campione juventino e ai suoi familiari.

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Il bollettino medico diffuso due giorni da Andrea Barbanera, direttore della struttura di Neurochirurgia, e Fabrizio Racca, direttore della terapia intensiva del presidio sanitario, parlava di "situazione stazionaria".  "Tacconi è farmacologicamente sedato - hanno spiegato i medici - ma ha dato qualche segno di gesto finalistico. Il percorso sarà ancora lungo e i prossimi giorni saranno determinanti per capire l'andamento della situazione. Sicuramente il fattore tempo è stato fondamentale: aver riconosciuto il problema e aver centralizzato le cure, trasferendo il paziente in un ospedale hub, ha fatto la differenza per un intervento precoce al fine di evitare una seconda emorragia. Ora dobbiamo dare tempo a Tacconi di combattere, grazie alle cure che sta ricevendo in terapia intensiva, e affrontare con forza i prossimi giorni".

Quando l'ex portiere si è sentito male, suo figlio Andrea era con lui. La sera prima avevano partecipato a un evento benefico ad Asti. "È in coma farmacologico - ha raccontato in una recente intervista - Dopo l'emorragia cerebrale ha subito un intervento che è andato bene. Ora bisogna aspettare, vedere come reagisce il fisico. I medici dicono che c'è stato un leggero miglioramento, ma sono cose lunghe. La cosa che mi dà speranza è che l'ho visto colorito in faccia, ha mosso un po' gli occhi e gli arti. Lui fisicamente è una roccia". Andrea ripercorre il giorno della corsa in ospedale: "La mattina si è alzato dicendo che aveva un po' di mal di testa. Ha fatto colazione, ha preso un Oki. Non ha mai avuto niente, non ci siamo allarmati. Un paio di ore dopo, è sceso dalla macchina ed è crollato all'improvviso. Per fortuna i soccorsi sono arrivati subito".  

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