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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Top players, il valzer delle punte: che fine faranno i big

I principali attaccanti del panorama internazionale al centro di un intricato incrocio di mercato. Il Paris Saint Germain potrebbe perdere il suo tridente stellare, ma anche i vari Haaland, Kane e Cristiano Ronaldo hanno le valigie pronte

Scherzi del calciomercato, e delle trattative che sembrano inseguirsi come nelle migliori tradizioni della Formula 1. Eppure, lo scenario che si sta delineando in questa primavera 2022 sembra più consono a quello di un gioco manageriale da consolle che ad un normale intreccio di scambi ed avvicendamenti tra i top club europei.

C’è sempre un inizio, una prima tessera che in questo domino di attaccanti destinati a cambiare casacca fa cadere tutte le altre. L’epicentro del terremoto sembra così essere la Tour Eiffel, simbolo di una Parigi calcistica che insegue un ruolo centrale nel panorama europeo, il quale invece sembra esserle inibito. Di certo, il Paris Saint Germain delle spese folli (a spanne, ben oltre il miliardo di euro in cartellini nell’ultimo decennio), del monte ingaggi fantascientifico contabilizzato dall’Equipe in circa 630 milioni per la stagione corrente, rischia di vedere depauperata la sua preziosa collezione di stelle. C’è un Kylian Mbappé in scadenza a giugno promesso sposo del Real Madrid, un Messi col mal di pancia che sogna il ritorno al Barcellona ed ora anche Neymar Junior che, compiuti i trent’anni lo scorso febbraio, potrebbe approdare in Premier League, ingolosito dal progetto saudita nella Newcastle dal portafoglio imbottito e voglioso di competere per qualcosa di importante.

Non basta. Perché anche oltremanica le scosse telluriche del mercato potrebbero seriamente modificare il rapporto di forza attualmente in essere tra le formazioni britanniche. Soprattutto se nella Manchester dei Citizens sbarcasse quell’Erling Haland attualmente al Dortmund, possibile nuovo recordman di ingaggio della massima serie inglese con una cifra che i rumors ritengono si possa aggirare intorno alle 600mila sterline a settimana. 75 i milioni di euro da versare entro il 30 aprile per rescindere subito il contratto che lo lega al Borussia fino al 2024, ma a pesare sarebbe anche la volontà del giocatore, che è corteggiato pure dai “blancos”. C’è inoltre la questione Cristiano Ronaldo, in una relazione complicata – citazione facebookiana – con quello United che stenta ancora a decollare. Nella sponda rossa di Manchester potrebbe quindi approdare un Henry Kane vecchio pallino dei cugini - i quali lo hanno corteggiato per tutta la scorsa estate – che lascerebbe il Tottenham e Antonio Conte, pronto a rimpiazzarlo con Romelu Lukaku alle prese con i problemi di un Chelsea in precarie situazioni di equilibrio economico dopo l’addio di Abramovich. E CR7? Magari a Parigi, alla corte di Zidane che sostituirebbe un Pochettino ormai abbrustolito dalla graticola su cui è stato posizionato da parecchie settimane.

Ed in Italia? Di certo il panorama degli attaccanti del campionato di Serie A non sembra essere all’altezza di quello di Spagna e Inghilterra, perlomeno a livello di appeal tale da ingolosire e stuzzicare le fantasie delle dirigenze dei principali sodalizi continentali. Con due postille, però: la prima legata al vero colpo di mercato piazzato dalla Juventus, che ha praticamente levato dalla pista dove si balla questo valzer il serbo Dusan Vlahovic (che di inviti a danzare, declinati con uno spiccato accento inglese, ne ha ricevuti parecchi prima di scegliere Torino), e la seconda ancora a tinte bianconere, inerente alla partenza di Paulo Dybala che si libererà a parametro zero e per cui non mancano estimatori. Discorso a parte merita Tammy Abraham, che a Roma sta facendo sfracelli: tecnicamente il Chelsea ha un diritto di recompra esercitabile mediante l’esborso di 80 milioni, ma solo dal 2023, e comunque a cui è difficile pensare analizzando i difficili giorni che i Blues stanno ora attraversando ed in cui il mercato appare l’ultimo dei problemi.
In questo Gran Galà di bomber, l’assenza più ingombrante è quella del Principe e futura Scarpa d’Oro, Robert Lewandowski. All’inizio della prossima stagione compirà 34 anni, ma intanto continua a segnare gol a grappoli ed a manifestare fastidio per una situazione contrattuale che lo vede in scadenza col Bayern a Giugno 2023. La quadra sull’operazione rinnovo, a tutt’oggi, non è ancora stata trovata complici le richieste del giocatore, perlomeno stando alle indiscrezioni provenienti dall’ambiente bavarese. E se anche lui restasse coinvolto nel macroscopico ed imminente rimescolamento di campioni nei vari top team, la rivoluzione sarebbe davvero totale.

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