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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Udinese-Fiorentina 0-1. Meno belli, più concreti: i viola si scoprono “pirateschi”

La squadra viola cripta il suo lato spumeggiante, bada più alla sostanza e centra il terzo successo esterno stagionale, difendendo il gol segnato nel primo tempo e ringranziando un ottimo Dragowski

Non accadeva da primavera 2018. Tre vittorie consecutive in trasferta per la Fiorentina, che ad Udine si conferma particolarmente a proprio agio nelle sfide “in esterna”. Meno spumeggiante di quella vista nell’eccellente primo tempo con l’Inter, ma più concentrata e soprattutto capace di mettere sul piatto quella praticità e quella capacità di soffrire che è nel patrimonio genetico di una squadra candidata a essere grande e che sta lavorando per diventarlo.
Imparagonabili, va detto, le ultime due partite. Soprattutto perché in Friuli il match è stato particolarmente frammentato, falloso (quasi quattro i minuti di recupero solo nel primo tempo), ben lontano dall’essere bello ma comunque molto intenso sotto il profilo agonistico. E che ha richiesto un supplemento di energie per restare sul pezzo non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale. Proprio quelle che erano venute meno nella ripresa contro i campioni d’Italia.

Quella di Udine non è stata, insomma, la Fiorentina che aggredisce, che insiste nella costruzione dal basso e che non butta via palloni in linea con la filosofia del suo tecnico. Si è rivelata più “dirty”, nello slang di Premier League, con mediani e difensori gettati in campo nel finale a fare legna e difendere il fortino. Ma vincente, e non è poco. E ancora una volta camaleontica nel suo cambiare pelle per necessità o per scelta, caratteristica da ricercarsi nella capacità di Italiano di coinvolgere ma soprattutto responsabilizzare ogni elemento a sua disposizione.
Attingere a piene mani dalla rosa è un’esigenza legata dalla vicinanza degli impegni previsti dal calendario, indubbiamente, ma il tecnico gigliato ha dimostrato di avere piena fiducia in tutti i suoi giocatori senza eccezione alcuna, e senza distinzione di importanza nelle partite che vengono disputate. Ecco allora Benassi schierato a destra in difesa contro l’Inter ed i primi minuti concessi a Terzic – mai utilizzato in precedenza – nella difficile seconda parte di match della Dacia Arena, con l’Udinese alla forsennata ricerca del gol del pareggio.

Chiusura con il man of the match. Bartłomiej Drągowski, certo. Il polacco ha blindato il risultato respingendo al mittente le iniziative friulane, e se questo la può dire lunga sul tema della partita, giova sempre ricordare che lui, il portiere, fa quello di mestiere. Svolto, stasera, impeccabilmente anche coi piedi. E discorso a parte merita Vlahovic. Dal dischetto è arrivato il suo quarto centro in campionato, quota che nella passata stagione era stata raggiunta dalla punta di Belgrado solo al quattordicesimo turno. E che ha raggiunto Vladimir Jugovic al quinto posto nella classifica dei migliori marcatori serbi nella storia della Serie A con 31 reti. Il d.g. Joe Barone ha confermato che tutto è pronto per il rinnovo, e che un nuovo incontro dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Per un futuro che, quindi, starebbe già cominciando.

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