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Giovedì, 28 Marzo 2024
La curiosità

Juventus, perché Vlahovic ha scelto la maglia numero 28

Il centravanti serbo prelevato dalla Fiorentina per una cifra complessiva attorno ai 75 milioni di euro

Un affare da 70 milioni di euro più 5 di bonus. È Dusan Vlahovic il grande colpo del mercato di gennaio, con la Juventus che ha prelevato il centravanti serbo dalla Fiorentina superando la concorrenza delle big europee. L'ex viola, che firmerà con la Vecchia Signora un contratto fino al 2026 alla cifra di sette milioni netti a stagione, ha già realizzato 17 reti nella prima parte di campionato e andrà a rinforzare il reparto offensivo bianconero, apparso eccessivamente sterile fin qui. La formazione di Massimiliano Allegri, in 23 giornate, ha infatti segnato solamente 34 gol, dato che pone Dybala e compagni solamente all'undicesimo posto di questa speciale classifica, alle spalle anche di formazioni ben meno blasonate come Verona, Sassuolo ed Empoli.

A Vlahovic, quindi, spetterà il compito di garantire quel bottino di reti necessario per conquistare un posto Champions, con la Juventus al momento soltanto quinta in classifica ad una lunghezza di distanza dall'Atalanta, che però ha giocato una gara in meno.

Dusan Vlahovic entra nella classifica dei giocatori più pagati di sempre in Serie A

Perché Vlahovic indosserà la maglia numero 28

Dusan Vlahovic, per la sua esperienza alla Juventus, dovrà rinunciare a quel numero 9 da lui indossato alla Fiorentina in quanto già occupato. A portarlo sulle spalle c'è infatti già Alvaro Morata, il cui futuro, tuttavia, è in bilico: lo spagnolo, che non verrà riscattato dai bianconeri al termine della stagione, è cercato con insistenza dal Barcellona, che vorrebbe portarlo in blaugrana già in questa sessione invernale di mercato.

Vlahovic, per questa seconda parte di stagione, ha quindi deciso di optare per il numero 28. Una scelta non casuale, in quanto proprio il 28 è il giorno in cui l'attaccante, nato a Belgrado il 28 gennaio 2000, festeggia il suo compleanno. Un numero che però, in passato, non ha portato granché bene ai calciatori juventini: uno degli esempi più eclatanti degli ultimi anni è quello di Diego, arrivato a Torino nell'estate 2009 dal Werder Brema ed incapace di lasciare il segno con la Vecchia Signora.

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