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Martedì, 23 Aprile 2024
Calcio

Da webstar a campione vero: Xavi Simons al PSV per consacrarsi

Il 19enne olandese, cresciuto nel Barcellona e per tre anni al Paris Saint Germain, è già una stella sui social e su You Tube: l'occasione per sbocciare arriva sotto forma di contratto quinquennale con la società di Eindhoven

Immaginate un musicista, tipo un violinista. Talentuoso, al punto che un’Università – come quella, ad esempio, della Musica di Vienna – gli conceda una borsa di studio per farlo crescere. Video in rete a mostrare virtuosismi, follower in costante aumento, ma niente presenze in un concerto vero. Però il giovane ha talento, e allora via con la Filarmonica di Berlino, che lo assume: qualche nota suonata come comparsa sul palcoscenico e nulla più, solo diversi saggi con i coetanei a rimarcarne le indubbie qualità. Ma comunque un contratto pesante firmato con la Yamaha per utilizzare i suoi strumenti, l’appellativo di erede di Itzhak Perlman, più l’agente famosissimo – che condivide con le star – a seguirne gli interessi e filmati con skills e prodezze ad infiammare il popolo del web.

Tutto finto? Sì, ma non nel calcio. Con le dovute distinzioni, è la storia di Xavi Simons, diciannovenne olandese etichettato come uno dei più forti elementi della sua generazione, professionista nel seguito social, per i partner economici che lo supportano e nel prestigiosissimo curriculum vitae calcistico, ma non ancora sui campi dei “grandi”. Il destino del piccolo prodigio è già nel nome, visto che è proprio in onore di “quel” Xavi che venne così battezzato dai genitori. E per rendere ulteriormente fiabesca la sua storia, è proprio il Barcellona che lo adocchia alla tenera di sette anni, svezzandolo nella prestigiosa cantera blaugrana e convincendo a tal punto da essere indicato come l’erede di Don Andrés Iniesta.

Simons cresce, impressiona, la Nike lo adagia sotto la sua ala protettrice, ed appena sedicenne traccia la strada che venne poi percorsa ventiquattro mesi più tardi da Leo Messi: dalla Sagrada Familia alla Tour Eiffel, con la regia del suo procuratore Mino Raiola a seguire il passaggio in Francia con un triennale pesante (e le foto di prammatica sui social, con lettera di ringraziamenti al Barça in ottemperanza al galateo del bravo “pro” con dieci e lode in comunicazione). A Parigi resta aggregato alle giovanili mettendosi in mostra solo con la nazionale Under 17 olandese (sei partite, tre gol) e fa il suo esordio in prima squadra nel suo secondo anno in rossoblu (dodici minuti nel terzo turno della Coppa di Francia a febbraio 2021 contro il Caen, un minuto a Strasbrugo ad aprile 2021 nella trentaduesima giornata di Ligue 1).

E’ però l’incredibile deflagrazione sul web a porlo al centro dei riflettori, più che quella sul campo. Dove comunque illumina il PSG nella Youth League 2021/2022 con quattro reti e sei assist in sette gare (prima dell’eliminazione nei quarti per mano del Salisbrugo) e mette insieme nove gettoni coi “grandi”, per 318 minuti tra massimo campionato e Coppa di Francia. Niente a che vedere però con la ridondante presenza sulle piattaforme internet, come su YouTube dove i video della sue giocate nelle giovanili dei Parisiens hanno milioni di visualizzazioni, o su Instagram dove conta oltre 4 milioni di followers (gli stessi, per dire, di Edu Camavinga, quattro mesi più vecchio ma già protagonista in Champions col Real e nella nazionale transalpina, poco meno di Marquinos che del PSG è capitano).

Campione di riconoscibilità, anche per via di quella capigliatura simil Valderrama ora riconvertita in treccine, quasi identificabile come top-brand per il popolo del web che è pronto a scommettere sull’esplosione del folletto di Amsterdam (è alto 168 centimetri) nel calcio dei grandi. Perché in fondo è proprio questo che manca, che dà voce alla corrente degli scettici: la consacrazione ad alti livelli dopo aver distillato prodezze a livello giovanile ed aver convinto tanti di meritare l’etichetta di fuoriclasse in fieri. Di certo, ora quel violinista avrà un pubblico tutto suo dove esibirsi: quello di casa, visto che Simons è appena passato al PSV Eindhoven, con un contratto quinquennale correlato a quanto sembra ad un diritto di “recompra” del PSG, che lo potrà riaccogliere tra dodici mesi previo pagamento di una cifra pattuita col club olandese. Un primo banco di prova per dimostrare che tanta fiducia non era stata riposta invano, per raccogliere tantissimi applausi veri e non solo like e visualizzazioni. Per essere, tout court, un vero “pro”.

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