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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Capello elogia Totti e il Milan, critica Cassano e gli stadi italiani

Capello: "Totti è un fuoriclasse, inquadra la porta come nessuno. Può fare ancora 2 anni al top"

Fabio Capello, ospite di Radio Anch'Io Sport, torna a parlare di calcio italiano. Da Francesco Totti, ad Antonio Cassano. Dal Milan alla Juventus, passando per la legge sugli stadi. 'Don Fabio' attuale ct della Russia è sicuro: "Totti è un fuoriclasse, inquadra la porta come nessuno. Può fare ancora 2 anni al top se continua ad allenarsi e se gioca solo un certo numero di partite"

SU FRANCESCO TOTTI - "Un fuoriclasse assoluto" che se continuerà così, "ad allenarsi e impegnarsi come ora, potrà stare al top ancora per due anni". Capello celebra Francesco Totti, dopo lo storico traguardo dei 225 gol che lo mettono al secondo posto dei goleador all time in Serie A. "Francescoè un fuoriclasse e come tutti i fuoriclasse ha risorse inimmaginabili, e con l'età ha aumentato l'astuzia e l'intelligenza che, insieme alle enormi qualità tecniche, lo hanno portato a questi livelli. A Roma - ricorda Capello - giocavo con con Totti, Montella e Batistuta e tutti mi chiedevano perchè sostituivo sempre Montella anzichè Totti: perchè - fa sapere Capello - lui poteva segnare sempre e comunque partaneo da qualsiasi posizione, oltre che fare assist per i compagni. Io allora lo portai più vicino alla porta perchè come tira lui è difficile trovare qualcuno".

Fino a quando potrà giocare? "Francesco non potrà giocare tutte le partite, ma se vuole giocare a certi livelli ancora dovrà giocare pian pianino solo un certo numero di partite. Nella posizione in cui gioca ora è difficile, ma credo che due anni ancora possa farli se ali allena come adesso e non gioca tutte le partite".


SU ANTONIO CASSANO - Cassano "è un buonissimo ragazzo, generoso e con un grande talento ma non conosce i limiti". Capello che lo ha avuto alla Roma e al Real Madrid Interpellato da Radio Anch'Io sull'ennesimo 'problema' di spogliatoio, l'attuale ct della Russia ha detto che Cassano "vede il calcio solo in una certa maniera e conosce solo quello e a volte perde la stima dei compagni. Perchè Cassano? È una domanda che mi pongo sempre - risponde Capello - sperando che dopo la nascita del figlio si fosse calmato. Lui deve capire che nella vita ci sono momenti in cui bisogna accettare le decisioni degli altri. È un buonissimo ragazzo, generoso, ma non conosce i limiti del rispetto e dell'educazione e quando sbrocca si fa male da solo. È un peccato perchè è un ragazzo generoso oltre che un grande talento. Avrebbe potuto fare molto molto di piu".

SUGLI STADI ITALIANI - "In Italia non c'è solo il problema della fuga dei talenti e dei calciatori più bravi ma anche quello degli stadi vuoti, vuoi per le difficoltà economiche, vuoi per l'offerta televisiva, vuoi per le violenza: un papà non porta i figli allo stadio vedendo quello che succede": ha detto Fabio Capello che ha comunque definito il campionato italiano ancora "divertente. In mancanza di risorse economiche siamo stai bravi a cercare giovani e calciatori interessanti. Mentre una volta compravamo noi i migliori adesso il quadro è cambiato ma il livello resta buono e interessante. Ho visto evoluzioni tattiche che conferma che gli allenatori italiani sono sempre molto bravi". 

BRAVO MILAN - Capello regala ottimismo al Milan, che negli ottavi di finale di Champions League ha la chance di eliminare il Barcellona. I rossoneri si sono imposti per 2-0 in casa nella gara d'andata. Il ritorno è in programma il 12 marzo al Camp Nou e il Milan, dice il ct della Russia, può completare l'impresa. "Se il possesso del pallone non è veloce e il pressing non è aggressivo, il Barcellona si può battere. I calciatori più importanti sono Messi, Iniesta e Xavi: senza la loro individualità, il gioco non funziona", dice Capello commentando gli ultimi risultati deludenti degli azulgrana, battuti anche dal Real Madrid per 2 volte in pochi giorni. 

BARCA SENZA GUIDA - Al Barcellona di oggi "credo manchi una guida". È il pensiero del ct della Russia, che commenta a Radio Anch'Io Sport il delicato momento attraversato dalla squadra catalana (3 volte ko con Milan e Real Madrid). "Non so se il viaggio è finito - ha detto l'ex allenatore di Milan, Roma e Juventus - Io paragonerei il Barcellona all'Ajax di Crujff: allora gli olandesi sorpresero tutto con il fuorigioco e movimenti che nessuno era abituato a vedere. Come adesso il possesso di palla del Barcellona, infinito e continuo. Per l'Ajax di allora coem per il Barcellona di oggi erano armi in più ma gli allenatori capirono allora come si poteva battere l'Ajax e hanno capito ora come battere il Barcellona. Hanno capito che questo Barcellona se non fa possesso di palla in modo veloce e con la giusta determinazione si può battere. E poi io penso che sia imprescindibile dai suoi tre giocatori più importanti: i calciatori più importanti sono Messi, Iniesta e Xavi: senza la loro individualità, il gioco non funziona e il Barca è battibile. Contro il Milan ha giocato sottoritmo, e poi credo che gli manchi una guida. Non so se il terso sostituto, dopo Guardiola e Vilanova, è all'altezza della situazione".

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