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Venerdì, 19 Aprile 2024
Olimpiadi

Olimpiadi 2012, cerimonia sfavillante: la Regina Elisabetta fa la Bond Girl e il mondo si unisce

C'erano anche Muhammad Ali, Mr. Bean e Paul McCartney. Commozione per Israele che sfila col lutto

Il mondo si unisce sotto il cielo di Londra. L'Olimpiade 2012 taglia il nostro e si dà il via alla XXX edizione dei giochi olimpici. Una cerimonia sfavillante quella allestita dal premio Oscar Danny Boyle, piena di effetti speciali e humor: Bradley Wiggins in maglia gialla che suona la campana, la regina Elisabetta in missione olimpica con James Bond, Mr.Bean combina guai.

La lettura di un passaggio di 'La Tempesta' di Shakespeare ha dato il via alle celebrazioni della Gran Bretagna e del suo ruolo chiave nella rivoluzione industriale. Poi l'effetto speciale, solo in parte preannunciato: Daniel Craig nei panni di James Bond e la Regina Elisabetta che interpreta se stessa. Sullo schermo partono le immagini dello 'special moviè realizzato per l'occasione: lo 007 Craig parte da Buckingham Palace con la regina in elicottero e la missione speciale termina all'Olympic Park.

La 'strana coppia' si cala con il paracadute sulle note della celebre colonna sonora dei film della saga e la regina Elisabetta, sostituita per l'ultima parte del filmato da una controfigura, fa il suo ingresso nel parco autorità dello stadio. C'è spazio per una celebrazione del Servizio sanitario nazionale che s'intreccia con i classici della letteratura come Mary Poppins e Harry Potter (l'autrice Jk Rowling ha letto il paragrafo iniziale di Peter Pan). Arriva anche il momento della comicità con Mr.Bean-Rowan Atkinson che reinterpreta 'Momenti di gloria'.

Poi lo show si trasforma in una vera e propria discoteca che parte dalla swinging London e arriva ai giorni nostri: dai Beatles ai Rolling Stones, dai Clash ai Sex Pistols da David Bowie ai Blur attraversando cinquant'anni di musica inglese. Attimi di stordimento, ma a richiamare l'attenzione del pubblico è l'immagine proiettata sullo schermo dello 'spice-boy' David Beckham, accompagnata da un'ovazione del pubblico, che a bordo di un motoscafo taglia in due il Tamigi impugnando la torcia olimpica.

Per una sera tutto il mondo sul podio, e non c'è razza, debito estero o spread che tenga. È il miracolo olimpico. Così quando Alexandros Nikolaidis, portabandiera greco (verso gli ellenici è l'olimpismo a sentirsi in debito, l'onore di sfilare per primi spetta a loro), apre la passerella del mondo dai valori giusti, sembra venire giù lo stadio dagli applausi. Per una sera tutti guardano a lui più che ai Grandi della terra, in tribuna a fare da corollario ai veri protagonisti dei Giochi. Passa impettito sotto gli occhi della regina Elisabetta e soprattutto di Joachim Gauck, presidente di quella Germania che ha stretto sugli aiuti alla sua terra, e il politico di lungo corso sembra improvvisamente piccino al suo confronto. Via via scorrono tutti gli altri, le 205 nazioni che fanno di questa Olimpiade una rappresentanza più ampia dell'Onu. C'è suspense per l'Argentina, nemica storica della Gran Bretagna per la vicenda delle Falkland-Malvinas, invece giù applausi. Un boato per l'Australia.

Olimpiadi, ecco le foto della cerimonia di apertura di Londra 2012



Il serpentone verdeoro del Brasile dietro Rodrigo Pessoa, campione dell'equitazione, applausi, e quello chic francese (giacca blu e pantaloni bianchi), ancora applausi. Gli atleti di Bermuda in mutandoni, lo dice la parola, ed altro folklore con il gonnellino dei samoani ('ooooh' dalle tribune). Tutti in piedi a battere ritmicamente le mani quando arriva il Canada. La Repubblica Ceca, ruffiana e spiritosa, ha le calosce con i colori dell'Union Jack. Ancora qualche velo e molte minigonne, i vestiti tribali di Burkina Faso, Burundi e Camerun e la gente si sbraccia.

Commozione però quando Israele, compostamente ma fermamente, ricorda le vittime di Monaco '72, il tempo in cui l'Olimpiade fu trasformata in dispensatrice di morte e non di medaglie. Un fazzoletto nero in segno di lutto al taschino della giacca, per contrastare l'ipocrisia del Cio che di quella tragedia non voleva segni in questa serata. Ma ecco l'Italia, stretta tra l'emozione mesta trasmessa da Israele e quella gioiosa per la Giamaica del portabandiera che è il simbolo di tutta l'Olimpiade, Usain Bolt: lo stadio freme in sua attesa ma riserva a Valentina Vezzali, trasfigurata per l'emozione, e ai suoi 141 compagni (tra loro sei medaglie d'oro olimpiche (Sensini, Cammarelle, Cassarà, Quintavalle e le pallanuotiste Di Mario e Gigli) battimani scroscianti. Poi tocca a Bolt, ed è davvero un lampo di gioia per tutti. Sarà pure vero che il padre delle Olimpiadi moderne, De Coubertin, non l'ha mai detta, quella frase. Ma è bello crederci ancora: ad una festa così l'importante è partecipare.

Wenlock e Mandeville, le foto delle mascotte di Londra 2012



C'è anche il 'Più Grande', l'ex campione del mondo dei pesi massimi Muhammad Ali, tra le personalità scese sulla pista dello stadio Olimpico di Londra per portare la bandiera olimpica nella parte finale della cerimonia per l'accesione del tripode, dopo che la Regina ha dichiarato "aperti" i Giochi di Londra 2012. Quando lo speaker ha pronunciato il suo nome c'è stato un boato fra il pubblico, e poi tanti applausi. Sette miliardi di coriandoli a raffigurare la popolazione mondiale e il boato dello stadio Olimpico: così è stata accolta al suo ingresso sulla pista la squadra della Gran Bretagna, che chiude la sfilata della cerimonia di apertura di Londra 2012 sotto lo sguardo della Regina Elisabetta.

Ma la vera sorpresa, dopo il discorso di Rogge, la dichiarazione di apertura dei Giochi da parte della regina e Paul McCartney che canta 'Hey Jude', arriva nel finale e coglie di sorpresa anche i 'bookmakers'. Non c'è un solo, ultimo tedoforo al quale è dato l'onore di accendere la fiamma olimpica ma ben 7 giovani atleti britannici. Ciascuno di loro ha portato una fiaccola contribuendo così ad accendere il tripode. Lo slogan è 'Inspire a Generation' è onorato. I giochi sono aperti.
 

 

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