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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lieto fine

Il malore e i massaggi cardiaci in campo, parla il medico di Eriksen: "Così lo abbiamo salvato"

Il centrocampista danese dell'Inter si è accasciato al suolo senza sensi sul finire del primo tempo della sfida con la Finlandia. Provvidenziali i soccorsi immediati, l'uso del defibrillatore e la prontezza del capitano Kjaer. Poi sono arrivate notizie incoraggianti: il calciatore è stato stabilizzato, è sveglio e si trova in ospedale per accertamenti

Il lieto fine dopo la grande paura. Dal terrore all'ottimismo. "Eriksen mi ha parlato prima di essere portato in ospedale. Lo abbiamo ripreso...". Morten Boesen, medico della nazionale danese, dopo le ultime notizie confortanti sulle condizioni di Christian Eriksen, ripercorre i drammatici attimi in cui ha prestato soccorso al centrocampista dell'Inter, vittima di un malore a Copenhagen durante il match degli Europei Danimarca-Finlandia. "Siamo stati chiamati in campo quando Christian si è accasciato. Io non ero riuscito a vederlo", dice il medico.

Come sta Eriksen dopo il malore in campo

Il calciatore è in condizioni stabili. Lo rende noto la Federazione danese in un comunicato: "Questa mattina gli abbiamo parlato, ha inviato i suoi saluti ai compagni - si legge -. Le sue condizioni sono stabili e continua a essere ricoverato in ospedale per ulteriori accertamenti". "I giocatori e lo staff della nazionale hanno ricevuto un'assistenza d'emergenza e continueranno a rimanere lì sostenendosi l'un l'altro dopo l'incidente di ieri - si legge ancora nella nota -. Vorremmo ringraziare tutti per i calorosi messaggi rivolti a Christian Eriksen, dai tifosi, dai giocatori, dalle famiglie reali di Danimarca e Inghilterra, dalle associazioni internazionali, i club ecc. Incoraggiamo tutti quanti a mandare i propri messaggi alla Federazione danese, in modo da assicurarci che tutti quanti vengano consegnati a Christian e alla sua famiglia".

Eriksen, al 43', è crollato a terra non lontano dalla bandierina, lungo la linea laterale, in una posizione defilata sul terreno di gioco. Provvidenziali i soccorsi immediati e l'uso del defibrillatore. "Quando sono arrivato da lui, era coricato su un fianco e stava respirando. Rapidamente il quadro è cambiato e abbiamo cominciato le manovre per il massaggio cardiaco. Abbiamo ricevuto un aiuto straordinario dal medico dello stadio e dai soccorsi", aggiunge Boesen. "Abbiamo ripreso Christian prima che il giocatore venisse portato via in ambulanza. Mi ha parlato prima di essere trasferito in ospedale".

Il giocatore ha avuto un malore e si è improvvisamente accasciato a terra, in campo, perdendo i sensi. Immediatamente soccorso, gli è stato praticato il massaggio cardiaco per diversi minuti ed è stato trasportato in ospedale. Successivamente la Uefa, la federazione calcistica europea, ha spiegato che Eriksen è stato stabilizzato e trasportato al Rigshospitalet di Copenhagen. La federazione calcistica danese ha confermato la notizia spiegando che il giocatore è sveglio e si trova in ospedale per ulteriori esami. La partita è stata sospesa ed è ripresa, come annunciato dalla Uefa, su richiesta dei giocatori delle due squadre dopo che Eriksen ha parlato con i compagni rassicurandoli e spronandoli a tornare in campo. Il match si è concluso con la vittoria della Finlandia per 1-0.

Martin Schoots, il manager di Christian Eriksen, ha raccontato alla tv olandese Nos di aver sentito il padre del giocatore che gli ha spiegato come Christian respiri e parli in autonomia. Un cauto ottimismo era già arrivato da un paio di immagini scattate nello stadio di Copenhagen che mostravano Eriksen vigile e cosciente, con una mano sulla testa, mentre veniva trasportato in barella fuori dal campo. A fine gara la Uefa ha deciso di riservare a lui il premio di "man of the match", uomo partita. Un riconoscimento doveroso per un ragazzo protagonista di una storia fortunatamente a lieto fine.

Il ruolo del capitano Kjaer

"Quello che hanno fatto i giocatori è stato incredibile. Non potrei essere più orgoglioso, sono esausti ed emotivamente svuotati. Avevamo due opzioni. Finire la partita oggi o giocare domani a mezzogiorno. Tutti volevano giocare oggi. C'erano giocatori sicuri di non riuscire a dormire, quindi era meglio scendere in campo", dice il ct Kasper Hjulmand, che si sofferma in particolare sul capitano Simon Kjaer. Il difensore del Milan è stato uno dei primi a soccorrere Eriksen, ha avuto la prontezza di spostargli la lingua per riaprire le vie aeree superiori. E poi ha guidato la squadra che si è schierata per fare scudo ai soccorritori davanti a telecamere e fotografi. E ha confortato la moglie di Eriksen, scesa sul campo in lacrime.

Alla ripresa del match, Kjaer ha cercato invano di rimanere in campo. "Kjaer era troppo scosso", dice il ct spiegando la sostituzione avvenuta al 63'. "Era profondamente toccato dalla vicenda, era scosso. È un grande amico di Christian. Non eravamo certi che potesse riprendere la partita, Simon ha provato ma non ce la faceva. Se avessi dovuto giocare io, non so come avrei fatto". Ora bisogna andare avanti nel torneo e superare lo shock: "Ci lavoreremo nei prossimi giorni, abbiamo professionisti che collaborano con noi. Gli atleti che sono qui hanno fatto enormi sacrifici, questa squadra è animata da uno spirito unico".

Chi è Eriksen

Classe 1992, nato a Middelfart, Eriksen ha esordito con l'Ajax nel 2010, poco prima di compiere 18 anni. Nel 2013 passa al Tottenham per 14,5 milioni di euro dove colleziona 226 presenze e 51 gol e raggiunge una finale della Champions League nel 2019. Nel 2020 il passaggio all'Inter per 27 milioni di euro firmando un contratto fino al 30 giugno 2024. Con l'Inter ha giocato 43 partite segnando 4 gol ed è stato uno dei principali protagonisti della vittoria dello scudetto nell'anno 2020-2021. È stato premiato quattro volte come calciatore danese dell'anno nel 2013, 2014, 2015 e nel 2018.

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