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Sabato, 20 Aprile 2024
F1

L’intervista a Hamilton dei piccoli olandesi: “Volevo essere superman, ma amo l’automobilismo”

Il sette volte campione del mondo ha risposto alle domande di alcuni giovanissimi. Oltre alla lotta mondiale sono emerse molte curiosità sul suo privato

Negli ultimi giorni Lewis Hamilton è stato protagonista di una bellissima intervista su NOS Jeugdjournaal. Il sette volte campione del mondo prima del Gran Premio dei Paesi Bassi ha risposto alle domande e alle curiosità di alcuni bambini olandesi. Il pilota della Mercedes è stato il primo a essersi davvero divertito, molto più che in altre interviste. Qui trovate alcune delle domande per Hamilton a cui è stato chiesto davvero un po’ di tutto.

1)Sai cos’è lo Stroopwafel?

"Che cos'è? È un biscotto? Nessuno mi ha regalato questo tipico biscotto olandese, ora sono un po' deluso. Ho passato molto tempo qui ad Amsterdam e la adoro davvero, amo l'architettura, i canali che attraversano la città e anche il cibo, ma quei biscotti non li ho mai mangiati. Adesso sono un po' cicciottello, se li provo non mi aiuta a vincere la gara".

2) La vittoria del Mondiale

“Quello è il mio obiettivo, vincere il Mondiale quest’anno è quello per cui sto lavorando con la squadra. Però è davvero un grande lavoro con tante cose che bisogna andare a scoprire. Non sappiamo se vinceremo o no, però è quello per cui stiamo lottando”.

3) La competizione con Verstappen

“Competere contro tutti i piloti è difficile, sono tutti dei grandi atleti, tutti vogliono vincere il Mondiale. Max è in una grande squadra, è nel suo miglior momento di forma, sia fisicamente che mentalmente. Ma correre è davvero difficile contro tutti: questo è quello che rende la F1 così emozionante”.

4) La preparazione prima della gara

“Faccio molti compiti, faccio molte ricerche, leggo. È come studiare per un esame, leggo un documento sulla macchina, l'assetto, il circuito. Divento anche un po’ nervoso e quando sento un po’ di nervosismo di solito è un bel segnale”.

5) Se non fossi diventato pilota

“Ho sempre voluto fare il pilota, ma quando ero piccolo avevo in mente anche altre possibilità come essere Superman o fare l’astronauta. Ma l’automobilismo è il mio vero amore”.

6) L’odio in rete

“Ho sempre dovuto fare i conti con chi mi ha insultato, mi capitò già quando facevo kart. Ora è lo stesso, solo che capita su più vasta scala. Il mio obiettivo è quello di prendere queste energie negative e usarle in gara. Parlo in pista”.

7) Tempo libero

“Mi piace fare attività all’aria aperta, fare escursioni sulla neve, giocare a paintball, fare paracadutismo, comporre musica, imparare a suonare nuovi strumenti. Mi piace molto anche l’astronomia. A casa ho un telescopio e durante d’inverno mi copro bene e esco a guardare il cielo”.

8) I trofei

“Non faccio niente di emozionante con loro. Quando vinco un trofeo, la squadra lo porta in fabbrica e lo mette in bacheca. Io lo vinco e ne vado molto orgoglioso, però non ho spazio in casa per tutti i trofei che ho vinto. A casa non mi piace avere oggetti che mi ricordino le corse e in generale non ho bisogno di trofei per dimostrare quello che ho fatto”.

9) Il sogno più grande

“Qual è il tuo sogno più grande? Ho molti sogni. Mi piacerebbe che nello sport ci fosse una maggiore diversità, che per le persone di colore fosse più facile aver accesso e che ci fossero più donne. Un altro dei miei sogni è la pace nel mondo”.

10) Il cane Rosco

“Cerco di portalo a tutte le gare che posso. Si sta facendo vecchio e non so per quanto tempo starà con me. Per questo voglio che stia sempre con me. Diventa sempre triste quando parto, ma è davvero contento quando torno”.

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