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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Giro d'Italia, Aru ma che succede? Fuori forma e lontano dal podio: "Non è finita"

L'unica speranza italiana per la classifica generale non vuole prendere in considerazione l'idea di dare questo Giro per perso: ma potrebbe aver sbagliato preparazione

"Una giornata no può capitare a tutti" diceva ieri Fabio Aru. Vero, sacrosanto. Ma è anche vero che una corsa a tappe come il Giro d'Italia non aspetta nessuno, e accumulare troppo ritardo dalla maglia rosa nei primi giorni può diventare un fardello troppo pesante per sperare in una rimonta.

Oggi riposo al Giro d'Italia 2018, ma resta negli occhi dei tanti tifosi l'arrivo stanco e zigzagante sulla rampa dell’arrivo di Fabio Aru. Il "cavaliere dei quattro mori" non vuole nemmeno prendere in considerazione l'idea di dare questo Giro per perso: "Giornata negativa, non avevo forze e non tenevo il ritmo degli altri: non stavo benissimo, purtroppo ci può stare. Sono umano, non sono sicuramente contento, non posso far altro che pensare alle prossime due settimane".

Giro d'Italia 2018, tutte le tappe: percorso e altimetria 

Sul Gran Sasso, dove ha trionfato Yates, a tre chilometri dall’arrivo il sardo ha mollato, perdendo terreno non solo dai primissimi della classe, ma anche da alcuni "gregari", per quanto di spessore:  alla fine 1'14'' di distacco, abbuono escluso. Ora è a  2'36" dalla maglia rosa.  Domani si riparte con la Penne-Gualdo Tadino di 239 km, la più lunga del giro che si presenta come adatta alle fughe. Sono presenti 3 gpm, di cui 2 ad inizio frazione dove potrebbe partire la fuga di giornata che il gruppo potrebbe lasciar andare.

Aru è parso fuori condizione, potrebbe aver sbagliato qualcosa nella preparazione, ma per assurdo può correre più sereno adesso. Senza alcuna pressione, senza nulla da perdere. Peggio di così non può andare. Lui, partito con l'obiettivo nemmeno troppo nascosto di fare un grande Giro d'Italia, sente che la condizione migliorerà, e in una corsa come quella di quest'anno nella quale le salite sono davvero tante, tante, tante, c'è spazio per rifarsi. Dal ritiro della Uae Emirates Aru dice: "La mia grinta è quella di sempre, ieri ho pensato a salvarmi, non ho perso poco, ma qualcosa di più di un minuto non è un dramma. Anche perché, il Giro d'Italia è ancora lungo. Ci sono tante tappe che possono cambiare tutto. Ancora non è finita".

Certo, un Aru in forma almeno discreta può sperare in una vittoria di tappa, magari a Cervinia. Ma non basterebbe per giudicare positivamente il Giro del talento di San Gavino Monreale.

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