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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fabrizio Miccoli indagato per "schede sim contraffatte"

L'attaccante del Palermo Fabrizio Miccoli risulta indagato nell'ambito di un'indagine della Dia su schede per cellulari contraffatte

Fabrizio Miccoli risulta indagato nell'ambito di un'indagine della Dia su schede per cellulari contraffatte. Per il Palermo e per l'attaccante salentino un'altra mazzata dopo la retrocessione, sul campo, della squadra di Maurizio Zamparini. Il calciatore rosanero, coinvolto insieme al titolare di un centro Tim, è sospettato di accesso abusivo a un sistema informatico. Miccoli si sarebbe fatto consegnare schede e ne avrebbe poi ceduta una al figlio del latitante Antonio Lauricella.

Proprio nel 2011, Miccoli era stato ascoltato  in merito ai rapporti con Salvatore Lauricella, figlio di Antonino, il latitante palermitano arrestato e ritenuto l'ultimo capomafia in circolazione. Miccoli, che non era stato indagato sarebbe stato anche fotografato allo stadio Renzo Barbera assieme a Lauricella con cui avrebbe, secondo la Dia, "frequenti rapporti".

I magistrati cerceranno di scoprire a cosa dovevano servire le utenze che si sarebbe procurato Miccoli. Gli inquirenti sospettavano che Lauricella junior tenesse contatti con il padre durante la latitanza proprio attraverso una delle schede “pulite” ma non è emerso nulla di ciò. Miccoli, dal canto suo, non ha mai nascosto la loro amicizia. L'attaccante però rischia grosso perché il reato previsto dall’articolo 615 ter del codice penale prevede una condanna fino a tre anni.

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