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Martedì, 23 Aprile 2024
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Mondiali 2018, la favola di Fagner: a 6 anni rischiò di morire, ora il Brasile è "ai suoi piedi"

Convocato all'ultimo momento, e solo per l'infortunio di Dani Alves, doveva essere una riserva di Danilo. Invece Fagner si ritrova a essere il titolare indiscusso della fascia destra del Brasile ai mondiali di Russia 2018

Convocato all'ultimo momento, e solo per l'infortunio di Dani Alves, doveva essere una riserva di Danilo. Invece Fagner (all'anagrafe Fágner Conserva Lemos) si ritrova a essere il titolare indiscusso della fascia destra del Brasile ai mondiali di Russia 2018. E ora dopo il definitivo forfait del giocatore del Manchester City, Fagner è pronto ad "arare" la fascia destra per il quarto di finale contro il Belgio.

La sua è una favola, una favola vera. A lieto fine. Cresciuto a Jardín Capelinha, uno dei quartieri più violenti e duri di San Paolo, a sei anni giocando spaccò una vetrata. Taglio profondo al braccio, Fagner rischiò di morire a causa della profonda emorragia e portò per anni le conseguenze sul suo fisico (non riusciva nemmeno ad allungare il braccio ferito) e il padre decise di vendere l'auto per pagare una nuova operazione al figlio. Ancora oggi un braccio è molto più debole dell'altro. 

Ma "accanto a me c'erano situazioni molto peggiori delle mie e quello mi aiutò a non scoraggiarmi" racconta oggi il 29enne terzino del Corinthians. In carriera ha provato per ben due volte l'avventura in Europa, prima al Psv, giovanissimo, poi al Wolfsburg. Non sfondò, e tornò in Brasile. Senza scoraggiarsi.

Al Corinthinas pochi anni fa l'incontro decisivo, che cambia la sua carriera e la sua vita, quello col mister Tite (attuale allenatore della nazionale verdeoro), che gli ha dato subito fiducia. Quando a poche settimane dal mondiale Dani Alves si è infortunato, Tite non ha avuto dubbi: "C'è Fagner". 

Nel Mondiale di Russia con lui in campo la Seleçao non ha subito neanche un gol. Stasera il quarto di finale contro il Belgio: uno cresciuto "ai bordi" di una delle città più difficili del pianeta, che ha rischiato di morire a 6 anni e a 17 anni lasciò tutto per provare l'avventura in Olanda, non teme nessuno. Nemmeno il Belgio di Hazard (che dovrà marcare stasera) e De Bruyne.

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