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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Ginnaste denunciano maltrattamenti perché "grasse", Abodi: "Medaglie non coprono azioni sbagliate"

Le ex "farfalle" Anna Basta e Nina Corradini hanno presentato un esposto. Anche altre atlete hanno raccontato di avere subito vessazioni legate al peso. Aperta indagine. Il ministro dello Sport invoca chiarezza. Il presidente del Coni: "Giusto verificare, ma il Movimento è sano"

Finisce all'attenzione del Governo il caso delle ginnaste Anna Basta e Nina Corradini, ex "farfalle" azzurre che nei giorni scorsi hanno denunciato di avere subito violenze psicologiche da parte delle allenatrici della Federginnastica "per non essere abbastanza magre". Parole che hanno fatto scattare approfondimenti giudiziari e hanno portato oggi a un vertice tra il neo ministro dello Sport, Andrea Abodi, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Federginnastica (Fgi), Gherardo Tecchi. "'Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale ma non ci sarà mai nessuna medaglia che coprirà comportamenti non giusti", la posizione di Abodi.

La denuncia delle atlete: "Pesate e insultate"

Nina Corradini e Anna Basta hanno denunciato presunti maltrattamenti psicologici negli anni in cui hanno frequentato l'Accademia di Desio. Le due ginnaste hanno parlato di offese e umiliazioni che scattavano per indurle a rispettare i parametri del peso della squadra azzurra di ritmica.  Anna Basta, secondo quanto riportato da La Repubblica ha persino ammesso di aver pensato al suicidio in un paio di occasioni: "Una volta non ho agito perché è entrata una persona in stanza e mi sono scossa. La seconda ero in mezzo alla gente".

Il caso è finito sul tavolo del sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi dopo l'esposto presentato dalle due atlete, in cui però non compaiono nomi di allenatori o dirigenti. 

Dopo Nina Corradini e Anna Basta anche l'ex campionessa mondiale di ritmica Giulia Galtarossa ha deciso di rompere il silenzio. A La Repubblica racconta: "A Desio mi svegliavo ogni mattina con la consapevolezza che mi avrebbero pesato. L'aspetto peggiore erano i commenti che seguivano il controllo. Se venivi presa di mira, non ti lasciavano tregua. Sono arrivate a pesarmi anche 4 volte al giorno: era diventato un problema anche bere mezzo litro d'acqua dopo ore di allenamento. Una volta mi hanno dato una dieta e alla fine c'era scritto un messaggio per me: 'Abbiamo un maialino in squadra'".

Parallelamente alla vicenda giudiziaria c'è quella interna al mondo dello sport. ''Le medaglie - dice  il ministro Abodi - sono un fattore di orgoglio nazionale ma non ci sarà mai nessuna medaglia che coprirà comportamenti non giusti. Ognuno nel suo ruolo sia garante. Non è questo il caso, ci auguriamo di no. Non siamo predicatori di valori ma siamo garanti''.

Il ministro chiarisce che "tutto quello che emerge andrà valutato e verificato in modo veloce e trasparente. Non entro nel merito tecnico, ma la linea del rigore e quella dello sconfinamento è una linea sottile. La qualità dei tecnici serve a marcare quella linea di confine e qualora fosse stata oltrepassata ci sarà chi interverrà. La dimensione del fenomeno sportivo è importante, ma a me basta un caso che non va ed è come se fossero centomila'', aggiunge Abodi.

La Federazione ginnastica italiana è già intervenuta con una nota chiarendo l'intenzione di non tollerare "alcuna forma di abuso. Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere". E il presidente Tecchi aggiunge: "Credo in quello che hanno detto le ragazze, voglio che queste cose siano sistemate e che l'ambiente sia più lindo e trasparente possibile. Non possiamo permetterci certe cose, ne va della credibilità della federazione. Il nostro è uno sport giovanissimo, a maggior parte dei tesserati è sotto i 18 anni. Dobbiamo avere un'attenzione particolare. Prima di tutto viene l'atleta e noi abbiamo il massimo rispetto degli atleti. Questa storia sarà valutata dagli organi competenti in modo attento e particolare".

Nota Fgi

Giovanni Malagò, presidente del Coni, chiede "chiarezza" ma allo stesso tempo difende il mondo della ritmica. "Parliamo di un movimento con diverse centinaia di migliaia di tesserati, con la ritmica che rappresenta il fiore all'occhiello del sistema sportivo italiano. E' giusto fare chiarezza e verificare tutto, la salvaguardia degli atleti è al primo posto. Ma il movimento è sano, serio e rispettoso delle regole". Malagò spiega di avere sentito la dt Maccarani "per avere la sua opinione. Lei è membro di Giunta e rappresenta tutti i tecnici italiani. È l'allenatrice più vincente nella storia sportiva del Paese. Di persone serie e belle come lei ne ho incontrate poche".

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