“Togliete Gerusalemme Ovest”: Israele minaccia il Giro, tappa modificata
I ministri israeliani Miri Regev e Yariv Levin avevano minacciato di togliere i finanziamenti per le tre tappe iniziali se non fosse stata cambiata la dicitura. Gli organizzatori hanno accolto la richiesta, quindi allarme rientrato
Hanno rischiato di saltare le tra tappe del Giro d'Italia in Israele. L'avvertimento era arrivato direttamente dai vertici del governo israeliano, che in un comunicato congiunto del ministro dello Sport e della Cultura, Miri Regev, e del ministro del Turismo Yariv Levin, avevano minacciato di annullare i finanziamenti alle tre tappe israeliane: “Nella misura in cui nel sito del Giro non sarà cambiata la definizione che qualifica come punto di partenza 'West Jerusalem', il governo israeliano non parteciperà alla iniziativa. Gerusalemme è la capitale di Israele: non vi sono Est e Ovest”.
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“Gerusalemme è una città unita – avevano aggiunto Regev e Levin - Quelle pubblicazioni sono una infrazione delle intese col governo israeliano. Se ciò non sarà cambiato Israele non parteciperà all’evento”. La minaccia diplomatica ha provocato un vero e proprio terremoto, con il rischio concreto di vedere saltare la cronometro d'apertura di Gerusalemme del 4 maggio e le successive tappe di Haifa-Tel Aviv e la Beer-Eilat.
Tappa modificata
Come riporta il quotidiano filo-governativo Israel ha-Yom, gli organizzatori del Giro d'Italia 2018 hanno accolto la richiesta dei ministri israeliani, togliendo la dicitura West Jerusalem dal sito e trasformandola in Jerusalem. Sempre secondo quanto aveva scritto il giornale israeliano, dietro questo 'intoppo' ci sarebbero state delle pressioni dall'esterno: “Si tratta di pressioni di elementi filo-palestinesi – si legge sul quotidiano - che vorrebbero sottolineare che Gerusalemme est non fa parte di Israele”. Il Giro tornerà in Italia l'8 maggio con la Catania-Caltagirone.
