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Martedì, 23 Aprile 2024
Olimpiadi

Olimpiadi 2012, Josefa 'Wonderwoman' Idem: un quinto posto da leggenda

Josefa Idem, 48 anni a settembre, alla sua ottava Olimpiade e manca per 3 decimi la medaglia. Una super donna

Josefa Idem che peccato. Lo ha detto anche lei, è un "aminale da Olimpiade" e arrivare a 3 decimi del bronzo, a poca distanta dalla giovane Danuta Kozak vince che l'oro per l'Ungheria proprio non le è andata giù. La super donna dai capelli biondi rimonta metri su metri alle avversarie ma, negli ultimi 20 metri, non riesce a dare lo strappo decisivo. Eppure Josefa era lì a pochi centimetri dalla canoa avversaria, ancora lì a lottare. Peccato ma se ancora non credere nei super eroi prego citofonare a casa Idem, la 'Wonderwoman' del kayak individuale.
 
L'età di una signora non si dice mai, ma Josefa i suoi 48 anni a settembre te li spiattella in faccia con orgoglio e con la fierezza che nessun diciottenne riesce a fare. La storia, anzi la leggenda, della Idem è particolare. Nata a Goch, in Germania, nel 1964, la 'piccola' Josefa si avvicina alla canoa per caso, quasi per gioco e poi entra a far parte della nazionale tedesca. A vent'anni ottiene il primo risultato importante a livello internazionale: la medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Los Angeles 1984 nel K2 500 m, in coppia con Barbara Schuttpelz. 
 
Un bronzo tanto bello quanto inaspettato, almeno secondo Josefa quello di 27 anni fa. Per intenderci nella Germania di Josefa c'è ancora il 'Muro di Berlino', in Italia muore Enrico Berlinguer, in America escono 'Born in the U.S.A.' di Bruce Springsteen e 'Like a Virgin' di Madonna e quando Josefa si mette al collo la prima medaglia, chi vi scrive, emette i primi vagiti. Una vita fa. 
 
Nel 1989 la Idem si affida ad un nuovo allenatore, Guglielmo Guerrini. Il cambiamento dà subito buoni risultati: due terzi posti ai mondiali nel K1 500 m e 5000 m. Il sodalizio Idem-Guerrini va quindi oltre l'impegno sportivo. Coppia anche nella vita privata, i due si sposano nel 1990. Nel 1992, due anni dopo il matrimonio, diventa cittadina italiana. I Giochi di Barcellona sono la sua terza partecipazione olimpica, la prima da italiana ma arriva solo il quinto posto. La prima gratificazione da italia arriva nel 1995 con la nascita di Janek, il suo primo figlio.
 
 
Nel 1996, alle Olimpiadi di Atlanta, vince il bronzo nel K1 500 m, bissando la medaglia vinta 12 anni prima. È l'inizio di un periodo ricchissimo di successi in 6 anni arrivano 3 titoli mondiali, 5 titoli europei e la medaglia d'oro nel K1 500 m ai giochi olimpici di Sydney del 2000. Con 38 anni sulle spalle Josefa sospende l'attività agonistica per la seconda maternità e nel 2003 nasce Jonas. 'Sefi', il soprannome della 'Wonderwoman' italo-tedesca non ha però intenzione di smettere e 15 mesi dopo il parto, a 40 anni di età e alla sesta Olimpiade consecutiva, vince la medaglia d'argento ai Giochi di Atene del 2004. Fantastica.
 
Le pagaiate però non si fermano, la canoa continua a viaggiare e l'acqua è un richiamo troppo forte. A 43 anni riesce ad aggiudicarsi nuovamente la medaglia d'argento ai giochi di Pechino del 2008 nel K1 500m, perdendo l'oro per soli 4 millesimi. Con 8 partecipazioni, a 48 anni, è la prima italiana di ogni tempo per numero di giochi olimpici disputati a pari merito con tali Piero e Raimondo D'Inzeo, due cavalieri italiani nati rispettivamente 1923 e 1925. Due vite fa.
 
Nella settimana del caso Alex Schwazer, lo sport italiano, anzi mondiale, si regala l'ennesima storia da raccontare, quella di una super donna di 48 anni alla sua ottava Olimpiade, al suo trentesimo anno di attività agonistica e con 35 medaglie tra giochi olimpici, mondiali ed europei. Pagaiata dopo pagaiata, metro dopo metro. Lei ha detto che probabilmente si ritirerà, peccato perché tra 'soli' quattro anni ci sarà l'Olimpiade di Rio de Janeiro.  Josefa a fine gara ha analizzato la gara: "Sono dispiaciuto perché è stata l'ultima gara ma sono comunque molto contenta. E' stato bello sognare insieme". Per noi Idem.
 

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