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Sabato, 20 Aprile 2024
L'operazione Prisma

L'inchiesta sulle plusvalenze che scuote i vertici della Juventus

Nel mirino degli inquirenti una serie di operazioni di calciomercato considerate sospette. Si indaga anche sui rapporti con Cristiano Ronaldo

Plusvalenze per oltre 280 milioni tra il 2019 e il 2021, operazioni distanti dai valori reali del mercato condotte con l'obiettivo di salvare i bilanci della Juventus: l’operazione “Prisma” della Guardia di Finanza scuote il mondo del calcio e arriva sino ai vertici della società bianconera (complice anche la quotazione in borsa), con un decreto di perquisizione disposto dalla procura di Torino nelle sue sedi di Torino e Milano e l’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone, tra cui il presidente della società Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici e la società in veste di persona giuridica.

Su cosa indaga la procura di Torino

L’inchiesta è partita nel maggio del 2021, e le ipotesi di reato sono false comunicazioni sociali ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per questi reati  sono indagati il presidente della Juventus Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’ex chief football officer Fabio Paratici, che ha lasciato la società il 30 giugno scorso e ora è direttore sportivo del Tottenham. Altri tre dirigenti dell’area finanziaria sono indagati in relazione ai bilanci emessi nel periodo in cui sono stati in carico, e dunque 2019, 2020 e 2021. La società stessa è indagata per la legge 231/2001 relativa alla responsabilità amministrativa degli enti.

Nel mirino degli inquirenti sono finite le plusvalenze nelle operazioni di calciomercato - il margine di ricavo dalla compravendita di alcuni giocatori - e i compensi ai procuratori iscritti nei bilanci di tre stagioni sportive, da quella conclusa il 30 giugno 2019 all’ultima, terminata il 30 giugno del 2021. Per la procura si parla di 282 milioni di euro in tre anni, “plusvalenze connotate da valori fraudolentemente maggiorati” per salvare i bilanci della Juventus, paragonata “una macchina ingolfata”. E non soltanto per la crisi economica generata dalla pandemia di Covid. Nel decreto di perquisizione si parla infatti di “investimenti oltre le previsioni del budget” che avrebbero affossato i bilanci della società e di una “gestione malsana delle plusvalenze” messa in atto da Paratici, in particolare, per salvarli.

Il decreto è stato emesso sulla base di un corposo fascicolo composto principalmente di intercettazioni, che testimonierebbero un articolato sistema eretto su ricavi fittizi che avrebbero dovuto camuffare le perdite di esercizio. Manovra di cui, secondo i magistrati, i vertici del Cda della società bianconera sarebbero stati “ben consapevoli”.

I rapporti con Ronaldo

Nella lente degli investigatori ci son anche i rapporti economici con Cristiano Ronaldo, che ha lasciato il club a inizio di questa stagione per il Manchester United: il calciatore non è indagato, ma i militari hanno ricevuto dai magistrati l'incarico di cercare "documenti e scritture private" relative al contratto e alle retribuzioni arretrate.

L’ipotesi è che nei rapporti contrattuali tra Ronaldo e la società bianconera vi siano dei dettagli nascosti, esclusi dai documenti ufficiali: a far suonare diversi campanelli dall’allarme un’intercettazione in cui si parla di una "carta famosa che teoricamente non deve esistere", e su cui si sono focalizzate le indagini delle Fiamme Gialle.

“La società prende atto dell’indagine e della verifica Consob”

La società intanto ha diffuso un comunicato in cui sottolinea che “Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato".

“Juventus prende atto dell'avvio di indagini da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti della Società nonché di alcuni suoi esponenti attuali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato)”, ha aggiunto la società, ricordando che “è attualmente soggetta a una verifica ispettiva da parte della Consob ai sensi dell'art. 115, comma 1, lett. c), del D.Lgs. n. 58/1998, anch'essa avente ad oggetto la voce 'Proventi da gestione diritti calciatori', come descritto nel prospetto informativo relativo all'aumento di capitale in opzione, pubblicato in data 24 novembre 2021, e nella relazione finanziaria annuale consolidata al 30 giugno 2021".

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