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Venerdì, 19 Aprile 2024
DOPING / Italia

Ciclismo shock: "Mario Cipollini era dopato"

Documenti pubblicati in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport inchioderebbero Mario Cipollini: c'è anche il suo nome nelle carte del dottor Fuentes. Lui per ora si trincera nel silenzio

Uno dei campioni più amati nella storia del ciclismo italiano è nella bufera. Documenti pubblicati in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport inchioderebbero Mario Cipollini, il più forte velocista nella storia recente del cicilismo. Doping.

Nelle carte della Guardia Civil spagnola Cipollini sarebbe "Maria", il soprannome scelto dal discusso medico Fuentes per lo sprinter toscano che  in carriera ha vinto un Campionato del mondo, 42 tappe al Giro d'Italia, 12 al Tour de France e 3 alla Vuelta.

In alcune tabelle relative all'anno 2002 ci sarebbe addirittura il numero di fax di casa del "Re Leone", questo il soprannome di Cipollini. I documenti che la Gazzetta dello Sport pubblica oggi raccontano il doping, mese dopo mese: Epo (in quantità definite dal quotidiano sportivo "impressionanti"), ormoni,  anabolizzanti e dettagli sui pagamenti a Fuentes.

Il 2002 fu l'anno fantastico nella carriera del Re Leone: 6 tappe vinte al giro, 3 alle Vuelta, poi il trionfo al campionato del mondo. Ora le ombre su quei successi sono scure, scurissime. Mario Cipollini, contattato, resta in silenzio e aspetta di legre tutti i documenti.  e ha rimandato il suo giudizio: vuole prima vedere i documenti.

DOPING: ARMSTRONG CONFESSA

"Il 2002 è l’anno del Mondiale di Zolder - scrive la Gazzetta -  La chiave della vittoria per Cipollini sono anche tre sacche di sangue, ciascuna di 250 ml: dal 20 al 24 settembre procede a un prelievo, e nello stesso periodo si reimmette una sacca di sangue "ripulito" dalle scorie, solo parte corpuscolare. Nella tabella, Fuentes indica l’arco di tempo utile per questa operazione. Mancavano tre settimane alla prova iridata, Cipollini ha concluso il 14 settembre la Vuelta. Si ritira all’8ª tappa: "Mi sento al massimo. Non voglio intaccare una condizione che è già ottima. Ormai penso di conoscermi, so come gestirmi. E so come allenarmi a casa, se ho saputo vincere dopo 100 giorni di assenza. Al Mondiale manca un mese. Ho bisogno di fare un certo tipo di allenamenti per quel percorso. Nella settimana del Mondiale, poi, Cipollini potrebbe essersi buttato dentro un’altra sacca di sangue: probabilmente il 9 ottobre, a Salice Terme, prima di partire per il Belgio, e dopo i controlli della Federazione previsti per il mattino alle 7. La corsa è domenica 13 ottobre".

Quella che investe Cipollini è l'ultima coda del processo dell'Operacion Puerto, dai suoi detrattori giudicato "inutile". Operación Puerto è il nome dell'ndagine spagnola relativa al doping sportivo effettuata tra il febbraio e il maggio 2006. I principali accusati sono Eufemiano Fuentes, medico di diverse squadre ciclistiche, e Manolo Saiz, al momento dell'arresto direttore sportivo della squadra Liberty Seguros. Secondo l'accusa Fuentes e Saiz erano a capo di una organizzazione che si dedicava alla gestione di autoemotrasfusioni, alla vendita di sostanze dopanti, quali EPO, ormoni della crescita, anabolizzanti, e alla pianificazione del loro utilizzo.

Lance Armstrong l'aveva già spiegato: Il doping è stato per il ciclismo un fatto endemico, normale, "come l'aria nel tubolare e l'acqua nelle borracce".

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